ROMA – Il Piano nazionale amianto verrà presentato l’8 aprile a Casale Monferrato. Questo l’annuncio dato ieri dal ministro della Salute Renato Balduzzi intervenuto a Roma nella sede dell’Istituto Superiore di Sanità, durante la conferenza stampa di lancio del “Progetto amianto”, progetto biennale di ricerca finanziato dallo stesso Ministero della Salute e coordinato dall’ISS.
L’8 aprile dunque verranno illustrati i dettagli, gli obiettivi e le modalità operative del Piano nazionale amianto, di quel piano la cui nascita è stata annunciata lo scorso novembre a Venezia al termine della “Seconda conferenza governativa amianto” e che ora è al vaglio della Conferenza Stato Regioni. Dopo essere stato recepito in maniera positiva dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 21 marzo 2013.
Ieri intanto, nella sede INAIL, si è riunito il tavolo tecnico istituito dal Ministero della Salute e dal Ministero del Lavoro per discutere dei risarcimenti in esecuzione previsti dalla sentenza Eternit. Sul tavolo le provvisionali immediatamente esecutive che interessano le parti civili. Ricordiamo come il processo, dopo la storica sentenza del febbraio 2012, sia ora in fase di appello, con procedimento inaugurato a Torino lo scorso 14 febbraio.
Passi di avvicinamento, che stanno accompagnando e anticipando l’imminente pubblicazione del piano nazionale, piano organico che dovrà affrontare la questione amianto in Italia da tutti i punti di vista. Dalla prevenzione e cura di lavoratori e cittadini, dallo smaltimento alla bonifica, fino alla ricerca sull’esposizione e sulle patologie correlabili all’asbesto.
Il Progetto amianto presentato e inaugurato ufficialmente ieri dall’ISS a Roma, sarà uno dei programmi di ricerca che comporranno l’attività scientifica che da qui a breve andrà a scandire e dettagliare il piano nazionale.
Si tratta di in programma biennale, finanziato dal Ministero della Salute, e che vede l’ISS coordinatore e vertice di un pool accademico formato da ISS stesso, Università A. Avogrado del Piemonte Orientale, Università di Torino, Istituto Tumori Regina Elena di Roma.
Il progetto si svilupperà su quattro tematiche parallele e complementari, perseguite attraverso quattro linee di ricerca condotte da quattro Unità Operative. Queste le linee e le unità responsabili:
- “Istituto Superiore di Sanità – La presenza di amianto nei siti inquinati. Stima dell’esposizione, impatto sanitario e priorità per le bonifiche;
- Università Amedeo Avogadro del Piemonte Orientale – Studi sull’evoluzione nel tempo del rischio di patologia da amianto tra gli ex – esposti e sui modificatori su base genetica del rischio di mesotelioma;
- Università di Torino – Analisi di nuovi bio -marcatori predittivi di risposta alla chemioterapia con tecniche di espressione genica e proteica ad alta risoluzione per una migliore definizione della strategia terapeutica in pazienti affetti da mesotelioma ple urico;
- Istituto Tumori “Regina Elena” – Caratterizzazione funzionale delle cellule staminali tumorali derivanti da mesoteliomi pleurici per l’identificazione di nuovi bersagli terapeutici”.
Ambiente, epidemiologia, diagnosi e cura. “È un progetto che inizia ora” – ha dichiarato la coordinatrice Loredana Musmeci – “oggi è il suo kick-off. Sarà un programma di ricerca che ci occuperà per i prossimi due anni, un programma biennale, prima attuazione del Piano nazionale amianto. Il progetto sarà supportato da un sito dedicato che l’ISS ha aperto sul proprio portale nella sezione Ambiente e connessa prevenzione primaria”.
Info: il sito del Progetto amianto.
Leggi anche: pubblicazione ISS presentata nel corso della “Seconda Conferenza governativa sulle patologie asbesto-correlate“. Le problematiche scientifico-sanitarie correlate all’amianto: l’attività dell’Istituto Superiore di Sanità negli anni 1980-2012.