BOLOGNA – Presentato dalla Regione Emilia Romagna nel corso della riunione dell’11 dicembre 2013 del Comitato regionale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, il rapporto Attività delle aziende Usl in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori anno 2012, dati sulle attività effettuate dai servizi Spsal e dalle Unità operative impiantistiche antinfortunistiche della Regione nel corso del 2012.
Sono stati 20.898 i sopralluoghi effettuati da Spsal e Uoia nel corso del 2012. 9257 i pareri emessi, un numero inferiore rispetto ai pareri rilasciati nel 2011 (9257). Di contro si è rilevato un incremento nel numero totale di pareri per piani di bonifica amianto (da 874 nel 2011 a 1003 nel 2012).
A fronte di un lieve decremento del numero di sopralluoghi rispetto all’anno precedente si è registrato un aumento nel macro comparto agricoltura (in applicazione dell’omonimo piano regionale). Caratterizzato da lieve decremento anche il settore dell’edilizia “ad eccezione della provincia di Modena dove, per effetto del terremoto del maggio 2012, nell’area nord, sono state sospese le attività di vigilanza ordinaria concentrando tutte le risorse sulla vigilanza dei nei cantieri di demolizione/ricostruzione”.
Il numero di aziende controllate nel 2012 è rimasto stabile rispetto all’anno precedente ma è risultato inferiore il numero di atti emessi. Nel 2012 si sono ridotte del 24% le sanzioni amministrative (148 invece di 180), del 16% gli atti prescrittivi (2826 nel 2012, 3351 nel 2011) e dell’11% gli atti di disposizione (1457 a fronte di 1642).
La distribuzione dei provvedimenti in base ai diversi comparti mostra che nel 2012 il comparto agricoltura è quello in cui sono state riscontrate maggiori “irregolarità”.
Esaminando i dati dal punto di vista della dimensione aziendale appare che nel 2012 il 61% delle aziende controllate sono state aziende con un numero di addetti compreso tra uno e dieci. Il 22% delle ragioni sociali controllate lavoratori autonomi, per circa il 70% appartenenti al comparto costruzioni.
Le aziende con più di 11 addetti, che rappresentano circa il 30% delle ragioni sociali controllate, hanno ricevuto circa il 34% degli atti emessi.
Le infrazioni rilevate sono risultate essere:
- per l’86,58% dei casi a carico del datore di lavoro e/o dirigente;
- il 5,18% a carico del coordinatore per la sicurezza;
- il 2,59% a carico del committente e/o responsabile dei lavori;
- il 3,03% a carico di lavoratore autonomo, coltivatore diretto, componente di impresa familiare;
- l’1,24% a carico del preposto;
- lo 0,47% a carico del lavoratore;
- 0,73% a carico del medico competente;
- 0,13% a carico del fornitore, installatore, artigiano, piccolo commerciante, progettista.
Oltre a infrazioni ai principi comuni del D. Lgs. 81/08 la maggior parte delle inottemperanze hanno riguardato il Titolo III Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, il Titolo II Luoghi di lavoro, il Titolo IX Sostanze pericolose e il Titolo VI Movimentazione manuale dei carichi.
In linea con gli anni precedenti si rileva una netta prevalenza di violazioni riconducibili agli aspetti organizzativo-procedurali, la cui percentuale arriva superare il 50% se si considerano in essi anche le violazioni relative agli obblighi formativi.
A seguire sono risultate più frequenti le carenze nelle protezioni contro le cadute dall’alto (circa il 21%) e le carenze nei dispositivi di sicurezza delle attrezzature di lavoro (16,5%).
Per approfondire: Regione Emilia Romagna.