ROMA – E’ partita ieri la Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro che quest’anno Eu –Osha (Agenzia Europea per la salute e Sicurezza sul Lavoro) ha voluto dedicare all’importante tema della manutenzione sicura. Sono svariate le motivazioni che hanno determinato la scelta di questo tema. In primo luogo, così come cita lo slogan della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri, un bene per te e un bene per l’azienda”, un luogo di lavoro mantenuto sano e sicuro è un indiscusso valore sia per il benessere del lavoratore che a vantaggio dell’impresa.
Oltre questa motivazione però ulteriori fatti e motivi di riflessione emergono dal quadro statistico Eurostat che mette in relazione la manutenzione con la SSL e ne giustificano la rilevanza. La manutenzione è un’operazione fondamentale nei processi lavorativi che impatta la salute e sicurezza dei lavoratori in due diversi modi. Prima di tutto un ambiente di lavoro può essere garantito sano e sicuro solo se sottoposto regolarmente e programmaticamente a operazioni di manutenzione. In seconda istanza, bisogna sottolineare che dati statistici rilevano che una larga parte degli incidenti di lavoro e di esposizione dei lavoratori ai rischi avvengono in fase di manutenzione.
I lavoratori impegnati nella manutenzione, che abbraccia tipi di impiego diversi e coinvolge tutti i settori di attività, sono circa il 6% della popolazione attiva. Tra questi la fetta più grossa è rappresentata da lavoratori uomini di età compresa tra i 30 e i 49 anni.
Questi lavoratori si trovano a svolgere i loro compiti in situazioni ad alto rischio.
Chi opera la manutenzione di macchinari ad esempio si trova da interagire direttamente con la macchina in una situazione non regolata da processi automatizzati, quindi più imprevedibili e pericolosi.
La manutenzione, specie se è di tipo correttiva, volta cioè a riparare un guasto, viene operata in condizioni eccezionali. Questo tipo di intervento implica spesso lo smontaggio e sostituzione manuale di pezzi, operazione in cui l’errore umano può accrescere di molto il rischio incidente.
Molto spesso i lavori di manutenzione sono dati in subappalto, i lavoratori della manutenzione quindi, operando per molte diverse ditte devono imparare procedure diverse e operare in ambienti sempre poco noti. I lavoratori della manutenzione sono esposti a pericoli fisici (rumore, temperatura, radiazione, sovraccarico lavorativo e fisico dato da posture difficili e tempi di lavoro ristretti) ma anche a pericoli chimici (amianto vapori solventi) tanto più che è probabile che in caso di intervento correttivo, quindi in presenza di una interruzione del ciclo produttivo, ci sia presenza di sostanze nocive fuori controllo. Sono altresì esposti a rischio biologico e ai rischi psicosociali dati dalla scarsa organizzazione del lavoro e dal dover affrontare continuamente problemi diversi ed imprevisti.
A conferma di questa realtà il quadro statistico Eurostat, basato su dati raccolti in cinque paesi dell’UE, mette in evidenza che i lavoratori impegnati in attività di manutenzione sono più colpiti da malattie professionali e problemi di salute connessi con il lavoro (come asbestosi, cancro, problemi di udito e disturbi muscolo-scheletrici).
Inoltre, almeno il 15% di tutti gli infortuni e il 10% di tutti gli incidenti mortali sono legati a operazioni di manutenzione: la manutenzione è al quarto posto delle cause per incidenti mortali sul lavoro.
In conclusione, questi dati mostrano un’ulteriore direzione cui rivolgere nuovi sforzi per tutelare la sicurezza dei lavoratori. Un buon sistema di gestione della SSL dovrebbe tenere conto anche di questo, innanzitutto considerando di pianificare e progettare interventi regolari di manutenzione preventiva in modo tale che diventino il più possibile routinari e che siano sempre più evitate situazioni straordinarie di manutenzione correttiva. Gli interventi manutentivi dovrebbero poi essere sottoposti prima dell’esecuzione ad una attenta valutazione del rischio in modo tale da poter adottare le necessarie misure di prevenzione.