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Campello sul Clitunno, ricordare, “Tornare a casa dal lavoro”

CAMPELLO SUL CLITUNNO (PG) – Cinque anni fa, il 25 novembre del 2006 il paese umbro, Campello sul Clitunno fu scosso da una tragedia sul lavoro. La morte di quattro persone per l’esplosione di una cisterna. Tre lavoratori e il titolare della Umbria Olii. Quattro persone vittime della deflagrazione mente sistemavano una passerella meccanica sulla sommità di un silos. Maurizio Manili, Giuseppe Coletti, Tullio Mottini e Vladimir Todhe.

A cinque anni di distanza, lo scorso 25 novembre il Comune di Campello sul Clitunno ha ricordato la tragedia in una cerimonia istituzionale. Una cerimonia che ha ricevuto il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, monito e richiamo sulla sicurezza e contro le morti e gli incidenti sul lavoro. Monito arrivato in giorni ancora tragici, con l’Italia attraversata da incidenti dal nord al sud del Paese.

Per ricordare i fatti il Comune di Campello sul Clitunno ha pubblicato e presentato durante la cerimona il volume “Tornare a casa dal lavoro”, “un volume che raccoglie immagini particolarmente significative del tragico evento commentate attraverso brani tratti da articoli dei maggiori quotidiani locali e nazionali”. Un volume che ha ricevuto che ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

“In attesa degli esiti del processo di primo grado” ha dichiarato il sindaco di Campello sul Clitunno Pacifici – “confermando la piena fiducia nella magistratura, continuiamo come ogni anno a ricordare e a lavorare per la cultura della legalità e della prevenzione. Lo facciamo quest’anno, con la presentazione di un volume che si basa sul lavoro di fotoreporter e cronisti seri, intelligenti e animati da passione civile e grande senso etico, che hanno voluto ostinatamente raccontare un vicenda così tragica e narrare i suoi sviluppi, in alcuni casi anche inquietanti. Abbiamo il dovere di ringraziarli e di riaffermare il valore del loro lavoro, che ha consentito di non far calare l’attenzione sulla drammatica vicenda del 25 novembre 2006”.

Contestuale al volume, il concorso giornalistico “Tornare a casa dal lavoro”, lanciato ancora dal comune e che ancora il 25 ha visto le sue premiazioni finali. Vincitrici rispettivamente per le categorie senior e junior Elisabetta Reguitti de Il Fatto Quotidiano con l’articoli “100 vite, 100 storie, 100 morti sul lavoro” dell’agosto 2010 e Graziella Marota con la sua  “Lettera ad un figlio che non c’è più”. Lettera a suo figlio Andrea Gagliardoni vittima sul lavoro a 23 anni.

Info: Tornare a casa dal lavoro.

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