ROMA – Il 14 marzo a Bari il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il sindaco di Taranto Ippazio Stefano si riuniranno per affrontare il caso Ilva e riesaminare l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) dell’impianto siderurgico di Taranto.
La decisione è stata presa una settimana dopo dalla deposizione della perizia medico-epidemiologica sulle emissione Ilva, condotta dai tre esperti Annibale Biggeri, Maria Triassi e Francesco Forastiere depositata il 1° marzo e che verrà discussa il 30 marzo nel corso dell’incidente probatorio richiesto dal procuratore capo Franco Sebastio, dall’aggiunto Pietro Argentino e dal sostituto Mariano Buccoliero.
Perizia successiva alla maxi perizia chimica discusa lo scorso 17 febbraio in un’udienza a porte chiuse. 500 pagine e un anno di indagini portate avanti da Mauro Sanna, Rino Felici, Roberto Monguzzi e Nazareno Santilli.
Disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione con dolo di misure riguardanti la sicurezza sul lavoro, inquinamento atmosferico, danneggiamento di beni pubblici, getto di sostanze pericolose. Questi i reati constestati all’Ilva e ai suoi dirigenti.
Accuse e revisione dell’AIA contestate dall’aziende che tramite l’avvocato Francesco Perli aveva già contestato le perizie: “i periti hanno fatto riferimento ai parametri di una direttiva europea che entrerà in vigore entro il 2018. A noi preme dimostrare che l’Ilva opera nel rispetto delle normative vigenti”.
Leggi anche: Perizia epidemiologica Ilva.