TORINO – Amianto. Avviata dalla procura di Torino e dal pm Raffaele Guariniello una nuova inchiesta su patologie asbesto-correlate. A finire sotto accusa questa volta è l’amiantifera di Balangero, alle porte del capoluogo piemontese. Una grande cava di amianto oggi in disuso, prima per dimensioni in Europa.
Il pm Guariniello, che ricordiamo essere a capo del pool d’accusa nel processo Eternit, sta indagando sui casi di 40 persone colpite da malattie correlabili all’amianto, 25 di queste persone sono già decedute. Inscritti nel registro degli indagati ancora una volta i due ex manager Eternit Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier, provvedimento motivato dal fatto che la multinazionale fu socia dell’amianteifera dal 1951 al 1983. La cava è stata abbandonata nel 1990 ed è attualmente in corso il processo di messa in sicurezza.
L’inchiesta sta raccogliendo informazioni e casi riguardanti malattie asbesto-correlate che abbiano coinvolto sia dipendenti che persone residenti nella zona. Il procedimento sembra infatti voler includere nel dibattimento patologie collegabili all’amianto riscontrate anche tra persone vicine alla cava, entrate in contatto quindi con la polvere nel territorio e senza essere mai entrate nell’azienda.
Tale decisione sarebbe motivata dal caso recente di una donna di 67 anni, moglie di un operaio impiegato nella cava, alla quale è stato diagnosticato mesotelioma riconducibile al contatto con gli indumenti da lavoro di suo marito.