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Chiusura progetto SIS e consegna Premio imprese per la sicurezza, Roma 24 aprile

ROMA – “La sicurezza conviene sempre”. Martedì 24 aprile Confindustria e Federmanager hanno chiuso l’edizione 2009- 2012 del progetto SIS “Sviluppo imprese e sicurezza” e consegnato contestualmente i riconoscimenti alle aziende vincitrici della prima edizione del premio “Imprese per la sicurezza”. Luogo della giornata l’Auditorium della tecnica, nella sede romana di Confindustria di viale dell’Agricoltura, EUR.

SIS “Sviluppo imprese e sicurezza”, è stato un programma formativo, un road-show nazionale che Confindustria e Federmanager hanno realizzato con il supporto di INAIL e Fondirigenti. In quattro anni e in 38 seminari ha raggiunto 6.000 tra imprenditori e manager con l’obiettivo ultimo della diffusione tra le classi dirigenziali della cultura della sicurezza sul lavoro. È partito il 4 giugno 2009 con la prima tappa di Milano e si è sviluppato in tappe dislocate su tutto il territorio nazionale fino all’ultimo appuntamento dello scorso 30 marzo 2012 di Massa Carrara. Un lungo tour durante il quale manager e titolari d’impresa sono stati chiamati a riflettere su quanto spendere risorse sulla sicurezza sia un investimento, su quanto possa essere un vantaggio competitivo, e su quanto la gestione corretta e organica della tutela e della prevenzione, in armonia e condivisione con  i lavoratori, possano essere vettori di crescita.

Parallelo nell’ultimo anno di programmazione del SIS e suo spin-off,  il “Premio imprese per la sicurezza” ha raccolto e nel 2012 buone pratiche per la sicurezza sul lavoro segnalate dalle aziende. Il premio è stato indetto da Confindustria e INAIL sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubbica, in collaborazione con APQI e Accredia. Ha radunato best practices di 258 imprese suddivise in 6 categorie. Rischio alto e medio basso per tre tipologie riguardanti il numero di dipendenti: minore uguale 50,  51-250, oltre 250.

 

Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero.

 

Nella mattinata del 24 aprile sono state illustrate e riassunte impressioni e indicazioni provenienti da entrambe le esperienze. Per una giornata – dibattito sui temi della prevenzione nei luoghi di lavoro, sulla collaborazione tra imprenditori dirigenti e lavoratori verso la tutela della salute e della sicurezza.

Sono intervenuti in convegno il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero, il presidente uscente Confindustria Emma Marcegaglia, Samy Gattegno presidente del Comitato tecnico Confindustria sulla salute e sicurezza, il neo eletto commissario straordinaio INAIL Massimo De Felice, Renato Cuselli presidente Fondirigenti, Giorgio Ambrogioni presidente Federmanager, Susanna Camussa segretario generale CGIL, Luigi Angeletti segretario generale UIL, Raffaele Bonanni segretario generale CISL, Aldo Bonomi vice presidente Confindustria politiche territoriali distretti industrialie e presidente APQI, Franco Grazioli presidente Accredia, Giuseppe Lucibello direttore generale INAIL.

In apertura di mattinata, il telegramma di saluto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Le istituzioni, il mondo produttivo e le forze sociali sono più che mai chiamate ad assumere tutte le misure necessarie per assicurare il rispetto delle norme poste a garanzia della vita e dell’integrità fisica dei lavoratori. Va riconosciuto come grande impegno comune quello della tutela dei valori primari, quali il lavoro e la persona, che la nostra Costituzione pone a fondamento della Repubblica. Desidero esprimere il mio più vivo compiacimento alle imprese che hanno ottenuto il significativo riconoscimento che viene oggi consegnato per aver effettuato investimenti e interventi mirati alla prevenzione degli infortuni, promuovendo all’interno delle loro aziende la cultura della sicurezza, segno tangibile di civiltà e di progresso sociale”.

Quindi il via ai lavori di Samy Gattegno, presidente Comitato tecnico Confindustria sulla salute e sicurezza, responsabile del SIS e del premio “Imprese per la sicurezza”: “Un progetto dagli alti obiettivi e chiuso dopo un lungo tour di 38 tappe, durante le quali quale manager e imprenditori sono stati chiamati a osservare quanto la sicurezza sia un investimento. In ogni tappa abbiamo presentato best practices, esperienze positive di imprese del territorio ospite. Un progetto dal duplice aspetto: l’illustrazione di esempi virtuosi e il ricordo delle vittime degi incidenti sul lavoro. Due aspetti complementari. Occorre lavorare per ridurre ed evitare gli incidenti. Le sanzioni servono e come deterrente, ma la mission deve insistere nella formazione e nella sensibilizzazione alla prevenzione. Mi auguro che una simile iniziativa possa essere estesa nelle scuole, per poter formare i bambini, i ragazzi, i i lavoratori e i dirigenti del futuro“.

“La sicurezza deve essere una pratica quotidiana, parte del codice genetico di un’impresa” – ha aggiunto Renato Cuselli presidente Fondirigenti – “Un valore etico e parte fondamentale di una brand reputation che evidenzi anche la responsabilità sociale di un’impresa. Un capitalismo distorto in questa cirsi ha ingoiato quanto nel lavoro non fosse considerato profitto, inclusa la sicurezza. Occorre ora ripartire attraverso la stessa sicurezza che deve affiancarsi alla qualità e alla sostenibilità”.

Presente in convegno il commissario INAIL Massimo De Felice che ha presentato e riassunto considerazioni e riflessioni dell’Istituto: “Ho raccolto considerazioni su quanto abbia appreso INAIL da questo progetto. Una conferma dell’efficacia del contatto con le aziende, di quanto sia opportuno e indicato mantenere relazioni intense con esse. Una verifica quindi della conoscenza dell’Istituto e una conferma utile alle nostre iniziative votate al sostegno economico delle aziende, delle piccole e medie imprese”.

 

Tavola rotonda: sconfiggere il rischio l’obiettivo comune di imprese e lavoratori.

 

A metà mattinata la tavola rotonda con le parti sociali e i presidenti di Confindustria e Federmanager. Prima a prendere la parola il segretario generale CGIL Susanna Camusso: “Il bilancio riguardante la sicurezza sul lavoro è ancora negativo, in particolar modo per quanto riguarda la crescita delle malattie professionali. Le scelte compiute verso la sicurezza sul lavoro non riescono ancora a diventare pienamente cultura. È necessario continuare a lavorare, e non darsi per vinti. È presente in Italia un’enorme sproporzione tra i luoghi dove si investe e dove no, ovvero i luoghi nei quali la prima ad essere sacrificata è la sicurezza. Occorre continuare a perseguire un giudizio negativo, sanzionatorio nei luoghi in cui si risparmia in sicurezza, e al contempo investire nella ricerca, nella prevenzione, nella tutela della salute dei lavoratori e in particolare ancora, per quanto riguarda le crescenti e continuamente emergenti malattie professionali”.

“La cultura della sicurezza sta crescendo in alcuni settori” – è il commento di Raffaele Bonanni segretario generale CISL – “ anche grazie alla crescita dell’attività delle realtà bilaterali. Credo che le parti sociali debbano farsi sentire ancora e di più dove la sicurezza latita, dove è elevato il tasso di lavoro nero e che occorra una lotta senza quartiere al massimo ribasso.”

“Esistono zone d’ombra, areee nelle quali si manifestano i maggiori ritardi nella sicurezza” – ha dichiarato Luigi Angeletti segretario nazionale UIL – “occorre socializzare il dato, capire meglio, inquadrare esattamente dove accadono gli infortuni, i territorii, capire dove come perché. E concentrarci di conseguenza in quelle aree dove il fenomeno è patologico”.

Quindi il commento di Giorgio Ambrogioni, presidente Federmanager: “Oggi è il punto di arrivo di un grande progetto che ha coinvolto manager, dirigenti, imprenditori. Il ruolo del manager va affrontato e adattato. Pochi giorni fa abbiamo presentato con Confindustria il sesto rapporto sulla classe dirigente dal quale si è evidenziata l’esigenza per un manager di aver un’ottima rappresentanza tra i lavoratori, di far avvertire la presa di coscienza delle proprie responsabilità. Bisogna insistere sui valori dei manager e dei dirigenti, compiere uno sforzo di modernizzazione della leadership e la sicurezza deve essere uno dei punti che costruiscono questa modernizzazione. Allo stesso modo, dovremmo concentrarci su un nuovo connubio, sinergia, tra il ruolo dell’imprenditore e quello del manager”.

In chiusura di dibattito le parole del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: “Dal tempo della mia elezione alla presidenza nel 2008 ho posto alcune missioni e lavorare per la sicurezza sul lavoro è stata una di queste. La giornata, il premio, affrontano due temi: quello del ricordo di chi ha perso la vita lavorando di chi è stato vittima di incidenti sul lavoro e quello del ruolo che debbono avere le imprese nella prevenzione e nella cultura della sicurezza. Se guardassimo da dove veniamo tutti e quanto invece stiamo realizzando oggi per la sicurezza sul lavoro credo potremmo considerare di aver fatto qualche passo in avanti. Non possiamo però accontentarci. Gli investimenti in sicurezza debbono riguardare gli imprenditori, i dirigenti, i lavoratori, per una cultura condivisa e per l’obiettivo vero e centrale, evitare gli incidenti. La formazione è il grande tema da perseguire per la prevenzione. L’ultimo consuntivo Fondimpresa ha mostrato pareri importanti significativi sulla formazione dedicata alla sicurezza sul lavoro. Alla formazione e ai controlli occorre però affiancare una lotta altrettanto importante e complementare. Quella al lavoro nero e al lavoro sommerso”.

Chiusa la tavola rotonda l’intervento del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero: “Anche nei duri periodi di crisi la sicurezza non può essere discussa. Il luoghi di lavoro non posso adattarsi al risparmio sugli interventi riguardanti la prevenzione quanto invece investire e rafforzare il proprio impegno. Ho dato mandato agli ispettori di intensificare i controlli  e le ispezioni devono essere indirizzate verso la prevenzione e non alla mera sanzione. Per lo sviluppo di una cultura della sicurezza diffusa e comune, che si affianchi alla cultura finanziaria e alla cultura della salute. La sicurezza conviene sempre e aggiungerei conviene a tutti, datori di lavoro, lavoratori, e al Paese.

Ho incontrato la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro che ha in corso un’indagine diffusa e nazionale, osservato criticità e obiettivi. Tre a mio avviso le chiavi per la prevenzione: la formazione, l’applicazione delle norme e quindi le sanzioni. La formazione deve essere specifica, destinata a tutti, datori di lavoro, lavoratori, dirigenti. È un punto ancora critico e la sua esigenza è avvertita con più regolarità nelle grandi imprese anziché nelle piccole. Affiancata dall’applicazione delle nome deve essere monitorata attraverso controlli e quindi in caso di inadempienza sanzioni. I controlli devono però essere mirati, scelti, fatti bene e non condotti soltanto perseguendo l’aspetto burocratico. Debbono mirare alla prevenzione, alla consapevolezza dell’impresa alla crescita della sicurezza e della sua cultura.

Vengo da Torino, città dove lavora il pm Guariniello che ho incontrato in questi mesi almeno tre volte. Sta compiendo un ottimo lavoro e la sua proposta di una Procura nazionale, di competenza del ministro della Giustizia Severino, posso comunque definirla interessante per la volontà di evitare la dispersione di competenze acquisite e meritevole di attenzione.

Il Testo unico infine deve arrivare al suo compimento. È un testo complesso e ho avuto rassicurazioni sul fatto che la sua attuazione venga completata entro l’anno. Tre le criticità che lo riguardano: la prima è sull’attuazione del SINP. La banca dati sarà utile alla mappatura del rischio, non abbiamo rischi statici, il mondo produttivo è in evoluzione e conoscere come cambiano nel tempo è essenziale per decidere e prevenire. Ho dato impulso affinché il SINP venga attivato in tempi rapidi. La seconda riguarda le commissioni regionali, la necessità segnalata in Parlamento di sinergia tra centro e regioni per un’uniformità. Da qui la terza criticità ovvero, il lavoro stesso delle commissioni, la propria incisività, il fatto che debbano entrare in attività e che in alcune regioni non siano state ancora istituite.

La sicurezza sul lavoro è un aspetto importante del mio mandato. E si ottiene anche atttraverso un disciplina seria concreta e che consideri la salute delle persone un valore assoluto da tutelare e da difendere”.

 

Confindustria

Premio imprese per la sicurezza.

 

Al termine della giornata la cerimonia con i vincitori del “Premio imprese per la sicurezza”. I premi sono stati consegnati da Aldo Bonomi vice presidente Confindustria per le Politiche territoriali e i distretti industriali e presidente APQI,  Federico Grazioli presidente Accredia e Giuseppe Lucibello direttore generale INAIL.

Hanno ottenuto i “Prize”: Hera, Sti Microelettronics, RS components, Arcelormittal, Azimut Benetti. Menzioni a: Irpinia zinco, Ava, Bayer materialscience, Bauli, Thales Alenia, Unical ag. Finalisti premiati: Soglisano ambiente, Somit,  Bf servizi, Air liquid sanita service, Bolognafiere, Camuna idroelettrica, Colombo.

Info: sito progetto SIS.

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