PALERMO – Presentati i dati di un’indagine condotta da GCIL Sicilia sul livello di conoscenza dei lavoratori della regione in merito a diritti e doveri sulla salute e la sicurezza. Un test che ha coinvolto 700 dipendenti medie e grandi aziende, un terzo nel settore pubblico, due terzi nel privato.
Dai dati è emerso che il 30% dei lavoratori non è a conoscenza del ruolo e delle figura degli RLS, con due terzi degli intervistati che è ignaro sul nome del RLS al quale dovrebbe fare riferimento. Metà dei lavoratori non è a conoscenza di chi sia il Medico Competente, l’addetto al primo soccorso e alle vie di fuga. Percentuali simili per quanto riguarda la consapevolezza in merito al piano valutazione dei rischi.
Il sindacato ha avanzato un richiesta verso INAIL per far propria l’idea di somministrare un questionario ai lavoratori utile per comprendere a fondo la situazione siciliana e agire nel controllo e nella vigilanza.
(Superabile) “L’obiettivo” – ha riferito Michele Pagliaro della segreteria regionale CGIL – “è contribuire alla diffusione della cultura della sicurezza e alle pratiche per garantirla in una regione dove gli incidenti sono ancora troppi. In un periodo di crisi devastante sappiamo purtroppo che i primi tagli sono quelli effettuati sulla sicurezza del lavoratore che spesso arriva a pagare con la vita. Vogliamo infatti da un lato sensibilizzare i lavoratori riguardo ai propri diritti, dall’altro stimolare le istituzioni a un maggiore impegno con l’obiettivo di radicare la cultura della sicurezza in tutti e fare diminuire il numero degli incidenti sul lavoro, ancora oggi alto”.
“Dal sindacato viene anche la richiesta alle aziende sanitarie di incrementare l’azione di vigilanza in considerazione anche dell’alto tasso di sommerso e di irregolarità nel lavoro esistente in Sicilia, nel cui ambito avvengono gli incidenti che sfuggono alle statistiche”.
Info: Sicilia, il 30% dei lavoratori non conosce i rappresentanti per la sicurezza.