ROMA – “Dieci domande per un centro ANFOS”, Mario Rossi, consulente sicurezza antinfortunistica aziendale (RSPP), titolare di Antifortunistica Milano srl.
Sig. Rossi, di cosa si occupa il suo centro di formazione?
Ci occupiamo principalmente di formazione antifortunistica.
Da quanto tempo opera in questo settore?
Da circa venti anni. Dopo aver maturato una solida esperienza nella formazione in ambito commerciale a partire dall’emanazione delle legge 626 mi sono dedicato totalmente al campo dell’infortunistica.
Quali corsi sono attivati presso il vostro centro?
Eroghiamo tutti i corsi e i seminari di informazione necessari all’espletamento degli obblighi formativi e a una corretta gestione della sicurezza in azienda: antincendio, primo soccorso, privacy, HACCP, carrellisti, addetti alla sicurezza, addetti all’evacuazione, responsabili del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
Organizziamo e realizziamo corsi in tutta Italia, presso i clienti o presso strutture quali alberghi, centri congressi, oltre che nelle nostre due sedi di Milano Via Soperga e Cernusco sul Naviglio (MI). Organizziamo e realizziamo anche corsi in collaborazione con numerosi colleghi e siamo interessati sempre interessati a instaurare nuovi rapporti collaborativi.
La vostra società eroga anche altri servizi?
Sì, oltre la formazione sosteniamo le aziende per ogni necessità che attiene l’antinfortunistica, quindi anche nella redazione del documento di valutazione dei rischi o dei documenti legati al piano d’emergenza e altro. Ci occupiamo inoltre di certificazione della qualità ISO, di SGSL, di ambiente e di privacy.
Quali sono a suo giudizio le più forti richieste di formazione da parte delle aziende?
Le aziende richiedono la formazione obbligatoria. Purtroppo è molto difficile far partire corsi non obbligatori su tematiche diverse da quelle prescritte per legge.
Quali sono le problematiche che maggiormente affronta?
Il problema più grande è mettere d’accordo la qualità della formazione con i costi necessari. I datori di lavoro non sempre sono pronti a investire in formazione per la sicurezza che è vissuta come obbligo e costo. A volte è difficile mantenere standard elevati di qualità a fronte di investimenti esigui da parte delle aziende. La nostra azienda è particolarmente attenta a proporre una formazione di qualità ma a volte questo, al confronto con la concorrenza, ci penalizza.
Ritiene che i datori di lavoro siano sensibili ai temi della sicurezza o abbiano ancora necessità di una formazione adeguata?
I datori di lavoro a mio avviso sono ancora troppo poco sensibili. In realtà sono distratti da mille problematiche che ai loro occhi sono più urgenti della gestione della sicurezza in azienda che passa necessariamente attraverso un’adeguata formazione.
Perché ha deciso di iscriversi ad ANFOS?
Perché questo ha permesso alla mia società di ottenere un ulteriore miglioramento qualitativo.
Quali strumenti formativi ritiene siano più efficaci?
Da sempre mi occupo di formazione e vanto oramai una esperienza sul campo di decine di anni in cui la formula che ho sempre trovato più efficace è il corso in aula, di giorno, in orario di lavoro e soprattutto “per pochi intimi”. Noi organizziamo corsi per un massimo di venti partecipanti, non di più. Questa formula ci permette di seguire i discenti e di rispondere alle loro reali necessità formative.
Cosa pensa della normativa riguardo la formazione per la sicurezza in Italia?
Personalmente non trovo questa legge particolarmente efficace soprattutto perché a fronte di molti obblighi che impone ai datori di lavoro non segue una totale attività di controllo. Questo fa sì che si crei una situazione in cui chi cerca di stare in regola è appesantito da mille adempimenti e risulta penalizzato nei confronti di chi non è in regola ma che può comunque operare perché non sottoposto a controlli e sanzioni.