VENEZIA – Spetta al Veneto il record positivo per la diminuzione degli infortuni sul lavoro.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Inail e riferiti al 2009, infatti, il calo sarebbe di oltre il 14 per cento per gli infortuni e, dato ancora migliore, di un 33 per cento in meno per le morti bianche, che sono state ‘solo’ 75 a fronte delle 112 del 2008. Il trend migliore nella diminuzione degli infortuni spetta al settore dell’industria metalmeccanica, dove si è passato dai quasi 8.000 incidenti del 2007 ai quasi 5.000 del 2009. Certamente va notato che un calo così forte è in parte da attribuire anche alla crisi e dunque al calo dell’occupazione: l’Istat infatti ha fatto registrare che rispetto all’anno precedente il tasso di occupati è diminuito all’incirca del 2 per cento nella regione.
Anche in Veneto, come tutte le regioni, si registrano differenze marcate tra le diverse province: se Vicenza infatti è la provincia che ha fatto registrare il calo più vistoso (meno 18 per cento) Verona si pone all’altro capo della classifica facendo registrare il più alto numero di infortuni: quasi 19 mila in un anno. Nel mezzo si trovano le province di Belluno (meno 17 per cento), di Venezia (meno 13, 4 per cento) e di Treviso (meno 14,7 per cento). In generale comunque mentre il calo è evidente nel settore dell’indutria e dei servizi, e primo tra tutti nel settore metalmenteccanico, con un complessivo meno 15 per cento, l’agricoltura mostra una maggiore difficoltà nella prevenzione degli infortuni e la diminuzione si ferma a poco meno del 3,5 per cento. Dati positivi vengono anche per gli infortuni registrati tra i lavoratori stranieri: se nel 2005 che risultano diluiti quasi del 23 per cento.
Anche nel Veneto, come in molte altre regioni, un numero significativo di infortuni è rappresentato da quelli che avvengono ‘in itinere’ che incidono soprattutto sul numero dei morti: dei 75 registrati nell’ultimo anno infatti 47 sono avvenuti durante il tragitto casa – lavoro.