ROMA – Resi noti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i risultati dell’operazione Mattone sicuro , campagna di attività di vigilanza condotta dagli ispettori del lavoro delle Strutture territoriali e dai militari dell’Arma dei Carabinieri sotto il coordinamento della Direzione generale per l’Attività Ispettiva.
La campagna, avviata lo scorso 21 maggio e conclusasi il 30 settembre aveva l’obiettivo di sottoporre a controlli almeno 15.000 imprese edili per verificarne la regolarità, le modalità di reclutamento della manodopera e le condizioni di salute e sicurezza. Con la finalità del contrasto al lavoro nero, agli appalti illeciti, al caporalato e della riduzione dell’incidenza del fenomeno infortunistico.
18.207 le aziende controllate di cui 10.817, quota che rappresenta il 59% del totale, sono risultate non in regola.
Differenze si rilevano a livello territoriale nelle diverse regioni. Il Molise la regione che in percentuale conta la quota più alta di imprese irregolari: il 94% di quelle sottoposte a visita ispettiva. A seguire Liguria (78%), Calabria (77%), Basilicata (76%), Sardegna (70%), Puglia (67%), Lombardia e Abruzzo (66%).
7.653 i lavoratori non in regola di cui quasi la metà, il 49% pari a 3.680 unità, è risultata essere completamente in nero.
Scorporando il dato per regione si registrano picchi di lavoro nero in Puglia (67%) in Campania (65%), nel Lazio (63%) e in Calabria (57%).
Le attività di vigilanza hanno portato per 1.138 casi ad adottare provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale. Disposti inoltre 44 sequestri.
Contestate 12.887 violazioni prevenzionistiche delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro ; 7.260 le persone deferite all’Autorità giudiziaria.
Per approfondire: Mattone sicuro.