GINEVRA – Presentato lo scorso 29 ottobre nel corso di una sessione straordinaria del Congresso meteorologico mondiale, l’Atlante della salute e del clima, (The Atlas of health and climate) redatto dall’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, insieme all’Organizzazione Meteorologica Mondiale WMO per illustrare con mappe, tabelle e grafici i collegamenti tra salute e clima e analizzare la sfida che i cambiamenti climatici stanno ponendo al sistema sanitario globale.
I cambiamenti climatici in atto si traducono in aumento dei rischi per la salute umana: siccità, inondazioni e cicloni influiscono sulla salute di milioni di persone ogni anno; la variabilità del clima e le condizioni estreme che vanno a creare, per esempio in occasione di inondazioni, possono scatenare epidemie di malattie come la diarrea, la malaria, la dengue e la meningite, che causano la morte e sofferenza per milioni di individui.
Queste le principali necessità segnalate:
- in alcune zone l’incidenza di malattie infettive come la malaria, la dengue, la meningite e colera varia enormemente a seconda della stagione, e in modo significativo tra gli anni, a seconda del tempo e delle condizioni climatiche che si sono verificate. Servizi climatici più forti nei paesi endemici può aiutare a predire l’insorgenza, l’intensità e la durata delle epidemie;
- la collaborazione tra meteorologi, servizi di emergenza e servizi sanitari è determinante per salvare delle vite. Ad esempio, il bilancio delle vittime di cicloni di intensità simile in Bangladesh è passata da 500 000 nel 1970, a 140 000 nel 1991, a 3 000 nel 2007, grazie soprattutto al miglioramento dei sistemi di allarme rapido e di preparazione;
- la cooperazione tra i servizi sanitari e del clima può innescare misure per proteggere meglio le persone durante i periodi di condizioni meteorologiche estreme. Questo il caso ad esempio dei picchi di calore che si prevede possano verificarsi ogni 2-5 anni entro la metà di questo secolo e che sono particolarmente pericolosi per la popolazione anziana che è la più vulnerabile allo stress termico. Indispensabile quindi programmare modalità di intervento per proteggere la popolazione più anziana che si prevede che nei prossimi anni sarà quadruplicata;
- meteorologi e servizi sanitari possono collaborare per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e dei suoi effetti sulla salute;
- l’Atlante mostra infinecome ulteriori fattori possano intervenire a peggiorare le condizioni sanitarie e rendere ancora più vulnerabile la popolazione ai danni provocati dai cambiamenti climatici: tra questi la povertà, il degrado ambientale, e la carenza di infrastrutture, in particolare la carenza di acqua potabile e di servizi igienico-sanitari.
Per approfondire: Atlas of health and climate.