ROVIGO – Dieci domande per un centro ANFOS. Ing. Luca Milani titolare e fondatore dello Studio Milani Ingegneria con sede ad Adria in provincia di Rovigo, una realtà nata dalla convinzione che una reale implementazione della sicurezza e della tutela della salute dei lavoratori diventa la chiave di volta per salvaguardare e valorizzare le risorse umane, creando nuove opportunità di crescita e miglioramento per le imprese.
Ing. Milani di cosa si occupa il suo centro di formazione?
Lo Studio Milani Ingegneria si occupa di consulenza e formazione in materia di sicurezza e ambiente, progettazione impiantistica elettrica e antincendio e coordinamento sicurezza cantieri
Da quanto tempo opera in questo settore?
Lo studio è stato fondato nel 1994 dopo una lunga esperienza maturata in materia di sicurezza e igiene negli ambienti di lavoro, progettazione impiantistica e di prevenzione incendi all’interno di varie realtà aziendali pubbliche e private.
Quali corsi sono attivati presso il vostro centro?
Eroghiamo tutti i corsi necessari agli adempimenti in materia di salute e sicurezza: corso per lavoratori accordo stato regioni del 21/12/2012, corsi antincendio, primo soccorso, corsi per RSPP/ASPP, corsi su rischi specifici (MMC, Movimenti ripetuti, ATEX), lavori in quota, utilizzo carrelli elevatori, carroponte, corso per lavori elettrici CEI 11-27.
La vostra società eroga anche altri servizi?
Sì, lo studio si compone di varie divisioni, specializzazioni in grado di offrire un’ampia gamma di servizi. Ci occupiamo principalmente di consulenza in materia di sistemi di gestione sicurezza OHSAS 18001 e sistemi di gestione ambientale 14001.
In particolare i collaboratori dello studio, per soddisfare al meglio tutte le richieste delle aziende, hanno conseguito specifiche specializzazioni e/o abilitazioni fra cui: abilitazione all’assunzione di incarico di Responsabile del Servizio di prevenzione e Protezione (RSPP) per tutte le tipologie di azienda; iscrizione nell’elenco del Ministero dell’Interno ai fini della prevenzione incendi ai sensi della legge 818/84 – abilitazione da parte del Ministero degli Interni ai sensi della L. 7/12/84 n.ro 818; iscrizione nell’Elenco Provinciale degli esperti della sicurezza di primo grado della Provincia autonoma di Bolzano (art. 22 legge Provinciale n° 41 del 27.10.1988); abilitazione per lo svolgimento della funzione di coordinatore in fase di progettazione e di esecuzione Titolo IV D. Lgs. 81/2008 (ex D. Lgs. 494/96); abilitazione Regione Veneto per la gestione delle problematiche dell’Amianto (bonifiche, valutazione del rischio, ecc.) – corso di abilitazione – livello gestionale- ai sensi della L. 257 del 23.02.1992 art. 10; certificazione AICQ SICEV in qualità di Safety Auditor (OHSAS 18001:2007) secondo i requisiti della norma UNI EN ISO 19011 e certificazione AICQ SICEV in qualità di Auditor sicurezza, ambiente e qualità.
Quali sono a suo giudizio le più forti richieste di formazione da parte delle aziende?
Le necessità delle aziende che più spesso ci troviamo a soddisfare riguardano soprattutto la formazione generale e specifica per i lavoratori e la formazione antincendio.
Quali sono le problematiche che maggiormente affronta?
Non ravviso problematiche particolari nel corso dell’erogazione dei nostri servizi.
Ritiene che i datori di lavoro siano sensibili ai temi della sicurezza o abbiano ancora necessità di una formazione adeguata?
In via generale ritengo che i datori di lavoro debbano ancora acquisire una corretta cultura della sicurezza e abbiano ancora necessità quindi di ricevere una formazione adeguata.
Perché ha deciso di iscriversi ad ANFOS?
Al fine di consentire la validazione di corsi specifici come richiesto dalla legislazione vigente.
Quali strumenti formativi ritiene siano più efficaci?
La formula didattica che trovo più efficace prevede incontri con i discenti in lezioni frontali in cui vengono trattati con esempi pratici e applicativi i problemi concreti che essi incontrano nella realtà specifica in cui operano.
Cosa pensa della normativa riguardo la formazione per la sicurezza in Italia?
Ritengo che l’attuale normativa possa risultare per alcuni aspetti sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze e dimensioni aziendali della realtà produttiva italiana e che avrebbe quindi bisogno di ulteriori adattamenti per renderla più vicina alle imprese.
