ROMA – È dedicata all’amianto la nuova sezione del canale Conoscere il rischio del portale INAIL.
La sezione ha l’obiettivo di approfondire “i diversi aspetti relativi alla gestione e caratterizzazione di questo materiale che costituisce, a tutt’oggi, un rilevante problema sanitario e ambientale a livello mondiale” e affronta la tematica sia con documenti di taglio divulgativo/informativo che con contributi tecnico-scientifici .
Dalla pagina introduttiva, in cui si descrivono in grandi linee le caratteristiche della fibra e le diverse classificazioni dell’amianto, la navigazione si può approfondire visitando sei diverse sezioni:
- “Qualificazione dei laboratori;
- Esposizione ad amianto naturale;
- Prevenzione e protezione;
- Valutazione del rischio;
- Dove si trova: i materiali;
- Rischi associati”.
La necessità della qualificazione dei laboratori deriva dall’emanazione della Legge 257/92 che ha sancito in Italia la messa al bando dell’amianto e dei prodotti che lo contengono. La stessa legge ha stabilito che i laboratori, sia pubblici che privati, che intendono effettuare attività analitiche sull’amianto debbano essere in possesso di requisiti minimi. La sezione ripercorre brevemente l’iter normativo che ha portato infine ad individuare i requisiti minimi, la procedura di controllo cui sono stati sottoposti i laboratori fino ad arrivare alla stesura di un elenco dei laboratori accreditati.
Le pagine dedicate all’esposizione ad amianto naturale affrontano un aspetto spesso ignorato dell’esposizione al rischio. L’amianto esiste in natura, è un minerale che generalmente è in profondità ma che per una serie di situazioni può affiorare per esempio a causa dell’erosione causata dagli agenti atmosferici o dal passaggio di mezzi di trasporto pesanti. Quali i rischi? Quale la diffusione nel territorio italiano? Il tema viene approfondito col documento Le pietre verdi in Italia scaricabile in formato PDF.
Per quanto riguarda la prevenzione e protezione il sito rimanda al T.U. che nel Titolo IX, al Capo III, presenta le Norme di prevenzione protezione da applicare a tutte le attività lavorative che tuttora, nonostante la messa bando dell’amianto, necessariamente comportano esposizione, quali la bonifica, opere di manutenzione, rimozione dell’amianto o dei materiali che lo contengono, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti.
La sezione sulla valutazione del rischio esplicita che “Le patologie correlate all’amianto sono determinate dall’inalazione delle fibre. Valutare i rischi legati all’amianto significa quindi verificare la probabilità che queste vengano rilasciate dai materiali e successivamente inalate”.
La procedura di valutazione deve quindi tener conto di almeno quattro variabili: natura e stato di degrado dei materiali, loro laccessibilità e la possibilità che questi siano perturbati. Un materiale friabile, degradato facilmente accessibile e che può essere perturbato avrà un indice di rischio molto alto. Completano la sezione tre documenti di approfondimento: Censimenti dei materiali contenenti amianto, Analisi dei materiali e Metodi di campionamento e analisi di fibre aerodisperse.
Nella pagina Dove si trova: i materiali si enumerano brevemente i diversi utilizzi dell’amianto: nell’industria, in edilizia, nella casa e nei mezzi di trasporto. Il tema può essere approfondito leggendo Classificazione e uso delle fibre di amianto, delle fibre naturali e artificiali e consultando l’Atlante fotografico dei materiali contenti fibre per riconoscere quali materiali possano essere pericolosi.
In ultimo, la pagina dedicata ai Rischi associati elenca e illustra le patologie causate dall’esposizione alla fibra killer.
Per approfondire: Conoscere il rischio – Amianto.