RICERCHE E STUDI – Dopo aver parlato ieri della scheda informativa INAIL riguardante Alcol e lavoro parliamo oggi del documento Alimentazione e lavoro, pubblicato anch’esso sul sito INAIL sezione Ricerca.
Il documento-scheda è finalizzato all’approfondimento degli effetti che una cattiva nutrizione può determinare nello svolgimento delle attività professionali.
Il lavoro, redatto da T. P. Baccolo e M. R. Marchetti del dipartimento di Medicina del Lavoro, presenta la descrizione delle principali criticità legate alla salute dei lavoratori, la discussione dei dati provenienti da ricerche sul tema e l’identificazione di alcune buone pratiche.
Nella prima parte, gli autori riportano alcuni dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo i quali circa la metà degli uomini e un quarto delle donne in Europa sono affetti da malattie dovute a stili di vita non salutari. Le principali cause riscontrate sono state: consumo eccessivo di tabacco, alimentazione scorretta, abuso di alcolici e stile di vita sedentario.
Dalle evidenze empiriche analizzate è emerso come il numero degli obesi in Europa sia triplicato nell’ultimo ventennio e come tale disturbo sia la causa della quasi totalità dei casi di diabete di tipo 2 (80%), della metà dei casi di ipertensione arteriosa, del 35% delle cardiopatie ischemiche e di circa un milione di decessi annui.
Nel lavoro vengono poi prese in esame le informazioni relative al Rapporto del 2005 dell’Ufficio Internazionale del Lavoro riguardanti il legame tra l’alimentazione e l’attività lavorativa. I risultati del Rapporto hanno confermato la relazione tra l’assunzione di pasti inadeguati o troppo pesanti e le prestazioni dei lavoratori, dimostrandone un calo nella produttività del 20%. È apparso, inoltre, come investimenti volti al miglioramento dell’alimentazione (che dovrebbe tenere in considerazione tipologia delle mansioni, orario di lavoro, abitudini alimentari e attivita extralavorative) abbiano determinato buoni livelli di performance fisica e mentale.
In conclusione, gli autori hanno fornito alcuni utili consigli alimentari per tenere sotto controllo il proprio indice di massa corporea (IMC) o Body Max Index (BMI), migliorare le condizioni di salute e, di conseguenza, la produttività in azienda.
Le buone pratiche prevedono il consumo di pasti non troppo abbondanti (per non ridurre lucidità e resistenza agli sforzi fisici), di facile digestione, comprendenti perlopiù carboidrati, legumi, frutta, verdura e molta acqua. Tra i cibi sono valorizzati quelli integrali per la loro maggiore capacità di preservare le caratteristiche nutrizionali. Infine, viene enfatizzata l’importanza che assume il datore di lavoro nel mettere a disposizione dei propri dipendenti un tempo sufficiente per consumare i pasti e favorirne l’esercizio fisico.
Info: Alimentazione e lavoro.
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