ROMA – Pubblicato dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco il volume Le attività a rischio di incidente rilevante in Italia, curato dalla Direzione centrale prevenzione e sicurezza tecnica, con il contributo di comandanti e funzionari in servizio presso i comandi provinciali dei Vigili del Fuoco.
Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante sono quelli che, a causa di sostanze pericolose presenti in determinate quantità, hanno la probabilità di generare un incidente di entità molto vasta in termini di danni alle persone e alle cose. La normativa nazionale di riferimento è costituita dalle Direttiva Seveso 1 e 2 e dai relativi decreti attuativi, primo fra tutti il Decreto legislativo 334/99.
Secondo i dati rilevati nell’aprile 2012 sono 1152 gli stabilimenti soggetti a queste normative, 564 attività cosiddette a soglia bassa e 588 attività a soglia alta. Si tratta di attività strategiche quali raffinerie, poli petrolchimici, depositi di oli minerali, stabilimenti di deposito e imbottigliamento di gas di petrolio liquefatto, acciaierie, industrie galvaniche, aziende di produzione e deposito di esplosivi.
Il Corpo nazionale dei VVF sin dalla prima emanazione della Direttiva Seveso ha rivestito un ruolo di primo piano nelle diverse fasi di controllo, prevenzione e intervento in caso di incidente rilevante: dall’esame dei rapporti di sicurezza presentati dal gestore alle attività di ispezione alla prevenzione incendi ordinaria, oltre ad aver maturato una consolidata esperienza in materia di soccorso in caso di incidente rilevante.
La pubblicazione in esame quindi, nasce con lo scopo di capitalizzare le competenze acquisite, sistematizzare dati e conoscenze per costituire un utile riferimento per gli addetti ai lavori e per chiunque sia interessato all’argomento con il fine ultimo di accrescerne le conoscenze nell’ottica di migliorare sempre più il sistema di protezione a tutela dei cittadini dei lavoratori e dell’ambiente.
Il volume a partire da una panoramica sulla legislazione in materia traccia un quadro della realtà italiana e illustra ruoli , funzioni e procedure previste dalla normativa per l’autorizzazione e controllo delle attività a rischio incidente rilevante. Specifico approfondimento è dedicato alle azioni sismiche, obblighi e criticità che derivano dalla localizzazione di queste attività in territori classificati sismici. Segue una panoramica sulle attività ispettive e sui metodi di raccolta dati.
La seconda parte del volume è costituta da articoli monografici su alcuni incidenti significativi verificatisi negli ultimi anni.
Sono 222 gli incidenti rilevanti occorsi in Italia tra il 2005 e il 2012, localizzati soprattutto in Sicilia e in Lombardia. Si è trattato in larga parte di incendi (100), rilascio di sostanze (73) ed esplosioni (25) causati nel 34% dei casi da problemi nell’impiantistica e nel 27% dei casi a problemi gestionali ed errore umano.
Per approfondire: Le attività a rischio di incidente rilevante in Italia (PDF).
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