ROMA –Pubblicata online dall’INAIL nelle Novità editoriali, sezione Pubblicazioni, una fact sheet riguardante tre tematiche: legionella, fibre naturali di amianto e serre.
La scheda di approfondimento è stata redatta dal Centro ricerca Lamezia Terme, organismo nato nel 1997 da un’intesa tra la Regione Calabria e l’ISPESL.
In merito alla legionella la pubblicazione fornisce una classificazione scientifica e identifica il batterio come uno degli agenti che causano polmonite batterica (legionellosi), patologia che rappresenta uno dei problemi emergenti in sanità pubblica.
I casi di leginellosi in tutto il mondo sono in veloce aumento: solo in Italia siamo passati da 325 casi nel 2001 a 1184 nel 2010. Sia l’OMS, che la Comunità Europea dedicano speciali programmi di sorveglianza a questa malattia e in Italia già dal 1993 l’ISS ha costituito il Registro nazionale della legionellosi.
Come noto, il batterio vive e si sviluppa in ambienti acquatici, sia in natura che in condotte, impianti di condizionamento, serbatoi. Da qui deriva l’ampiezza dell’esposizione al rischio cui sono soggetti sia lavoratori che normali cittadini. Date infatti le caratteristiche del batterio ogni persona che viva o lavori dove è presente un sistema di condizionamento dell’aria o di distribuzione dell’acqua rischia di entrare in contatto con l’agente patogeno e contrarre legionellosi.
È però necessario specificare che, nonostante il rischio generico sia molto diffuso, non sono state riscontrate a oggi specifiche professioni che possono essere associate a un maggior rischio di contrarre la malattia.
Nel secondo approfondimento la pubblicazione illustra il problema connesso alla presenza in natura di fibre di amianto, in pietre verdi, ofioliti e serpentiniti che contengono crisotilo e amianti di anfibolo.
Nello specifico si prende i considerazione il territorio calabro e il rischio legato all’uso di queste pietre come inerti o materiali da arredo urbano o pavimentazioni. Oltre ai problemi connessi all’estrazione e produzione di manufatti di pietre che contengono anche se in minima parte fibre di amianto, problema forse più grave è rappresentato dalla presenza sul territorio di cave in disuso. Il Centro ricerca Lamezia Terme sta conducendo una ricerca per sviluppare e diffondere una piena conoscenza del fenomeno e produrre buone prassi da applicare sul territorio calabrese.
In ultimo la pubblicazione si occupa dei rischi connessi alla coltivazione in serra. Nello specifico si affronta il problema della concentrazione ed esposizione a fitosanitari, pesticidi e altre sostanze tossiche individuando nella serra un luogo semi-chiuso, caratterizzato da ridotto scambio con l’esterno in cui gli operatori possono essere esposti per via inalatoria o cutanea a forti concentrazioni della sostanza chimica adottata.
Per approfondire: fact sheet INAIL e Centro ricerca Lamezia Terme.