ROMA – Pubblicata online dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco la lettera-circolare n. 3819 del 21/3/2013 recante la Guida tecnica ed atti di indirizzo per la redazione dei progetti di prevenzione incendi relativi ad impianti di alimentazione di gas naturale liquefatto (GNL) con serbatoio criogenico fuori terra a servizio di stazioni di rifornimento di gas naturale compresso (GNC) per autotrazione.
Il gas naturale liquefatto (GNL) è un fluido allo stato liquido, composto principalmente da metano, può anche contenere minime quantità di etano, propano, azoto o altri componenti abitualmente presenti.
I potenziali pericoli derivanti dalla manipolazione del GNL sono essenzialmente legati alle tre proprietà principali:
- il GNL è estremamente freddo: alla pressione atmosferica e in funzione della composizione il punto di ebollizione del GNL è di circa -160 °C. A questa temperatura il vapore è più denso dell’aria;
- quantità molto piccole di liquido producono grandi volumi di gas: da un volume di liquido se ne generano 600 di gas;
- il GNL è infiammabile in percentuale dal 5 % al 15 % miscelato in aria.
Nello stoccaggio si possono verificare vari effetti fisici potenzialmente pericolosi:
- effetto rollover che si verifica quando all’interno del serbatoio di stoccaggio viene immesso del GNL che ha caratteristiche fisiche diverse da quello che è già presente nel serbatoio. Si formano così due strati distinti. Un aumento della temperatura provoca la miscelazione dei due strati con grande produzione di vapore. Talvolta, l’aumento è rapido e notevole. In pochi istanti l’aumento di pressione nel serbatoio è sufficiente a far aprire le valvole di sicurezza;
- effetto RPT che si manifesta quando due liquidi a temperatura differente vengono a contatto. In determinate circostanze può generare reazioni esplosive, in particolare quando vengono a contatto GNL e acqua;
- effetto BLEVE che deriva dalla legge fisica per cui qualsiasi liquido al suo punto di ebollizione e al di sopra di una certa pressione, evapora in modo estremamente rapido se rilasciato improvvisamente, in seguito per esempio alla rottura del circuito in pressione. Questo violento fenomeno di espansione è noto per aver provocato il lancio di intere sezioni di recipienti rotti a parecchie centinaia di metri. Esso è noto come esplosione per espansione di vapori di un liquido in ebollizione (BLEVE).
La guida tecnica interviene in materia di prevenzione da questo tipo di rischi e di prevenzione incendi con lo scopo di garantire le esigenze di sicurezza per la salvaguardia delle persone e la tutela dei beni in modo da garantire i seguenti obiettivi:
- minimizzare le cause di rilascio accidentale di gas nonché di incendio e di esplosione;
- limitare, in caso di evento incidentale, danni alle persone;
- limitare, in caso di evento incidentale, danni ad edifici o a locali contigui all’impianto;
- ridurre per quanto possibile la frequenza delle operazioni di riempimento dei serbatoi fissi;
- permettere ai soccorritori di operare in condizioni di sicurezza.
A tal fine la guida fornisce indicazioni sui serbatoi criogenici e su tutti i suoi elemeti costitutivi (serbatoio, punti di riempimento, pompe, torcia fredda, vaporizzatori, tubazioni di collegamento), su sistemi e barriere di contenimento, recinzioni, impianto elettrico e fognazioni. Elenca le procedure da attuare per le operazioni di rifornimento e in caso di incendio e si sofferma nella definizione di tutte le distanze di sicurezza previste dalla normativa.
Info: guida tecnica prevenzione incendi impianti GNL.