GINEVRA – Lavoro dignitoso e sicurezza nella pesca. Rappresentanti di governi, di imprese di lavoratori si sono riuniti a Ginevra dal 15 al 17 maggio in un forum, organizzato nella sede dell’Ilo, per confrontarsi sulla ratifica della Convenzione Ilo C188 sulla pesca. Convenzione del 2007 che molti Paesi, e tra questi l’Italia, devono ancora ratificare.
Sono 54,8 milioni i lavoratori impiegati nel settore della pesca in tutto il mondo, 4,36 milioni i pescherecci, che per il 74% dei casi operano in acque marine e per il 73% è attivo in Asia.
Nonostante sia fonte di occupazione per una porzione molto rilevante della popolazione mondiale, il lavoro nella pesca attualmente non è universalmente tutelato e regolato.
Il mondo della pesca è variegato e va dalle microimprese familiari alle mega flotte di pescherecci. Realtà dove i meccanismi di rappresentanza e le condizioni di lavoro si differenziano in modo sostanziale. Realtà differenti, che rientrano nelle difficoltà che si riscontrano nel trovare un accordo ampio sulla ratifica della convenzione.
Ricordiamo che la convenzione ha l’obiettivo di:
- garantire condizioni di lavoro dignitoso a tutti i lavoratori della pesca;
- definire le condizioni minime di lavoro a bordo;
- definire regole riguardo il vitto e l’alloggio dei pescatori;
- garantire rigorose misure di salute e sicurezza;
- assicurare assistenza sanitaria e prevedere meccanismi di protezione sociale;
- contrastare il lavoro minorile e forzato, lo sfruttamento dei migranti, la tratta e la pesca illegale.
Per approfondire: La promozione del lavoro dignitoso nel settore della pesca.