ROMA – Presentato in Commissione europea dal Ministero del Lavoro e dall’Isfol, il Primo rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al quadro europeo EQF.
Il quadro europeo EQF European qualification framework, è una griglia di conversione e lettura che gli Stati membri possono utilizzare su base volontaria per rileggere i propri sistemi di istruzione e formazione. La griglia permette di posizionare, in una struttura a otto livelli, i titoli di studio e le qualificazioni professionali rilasciati in ciascun Paese e definire un codice di riferimento comune basato sui risultati dell’apprendimento.
Il rapporto di referenziazione all’Eqf dell’Italia nasce in risposta a quanto richiesto dalla Raccomandazione del 23 aprile 2008 della Commissione Europea sulle politiche dell’apprendimento permanente.
Il processo è stato condotto da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, del Dipartimento delle Politiche Europee e dall’Isfol, e per tramite di un confronto serrato con il Coordinamento tecnico delle Regioni e con la parti sociali per condividere i criteri di selezione delle tipologie di qualificazioni attualmente referenziate e prospettare l’inclusione di titoli non ancora inseriti nel Quadro di correlazione ad Eqf.
Da ricordare che è in corso in Italia l’istituzione di un sistema pubblico nazionale di certificazione delle competenze, sistema con cui la referenziazione Eqf dovrà necessariamente essere messa in relazione apportando se necessario le dovute modifiche.
Il rapporto illustra le diverse fasi del processo di referenziazione fin qui condotto e i suoi risultati. In una prima fase sono stati censiti e analizzati tutti i sistemi e i sottosistemi educativi, formativi e professionali che prevedono il rilascio di titoli, qualifiche, certificazioni, abilitazioni da parte di un’autorità competente.
Successivamente sono state censite tutte le qualificazioni rilasciate. La terza fase, quella di vera e propria referenziazione è consistita, dopo aver effettuate le dovute scelte procedurali e metodologiche, nell’applicazione dei criteri per la referenziazione, definiti a livello europeo.
Nella prima sezione del rapporto Descrizione generale dei diversi sistemi e sottosistemi educativi, formativi e professionali sono quindi illustrati tutti i sistemi formativi che permettono il conseguimento di una certificazione da autorità competente. Incluso nella sezione il Focus: la validazione degli apprendimenti non formali e informali: stato dell’arte.
La seconda sezione contiene la mappatura delle qualificazioni rilasciate nei sistemi e sottosistemi analizzati nella prima sezione. Da evidenziare che, in riferimento all’uso del termine inglese di qualification, così come contenuto nella Raccomandazione Eqf, il termine qualificazione utilizzato nel rapporto indica “il risultato formale di un processo di valutazione e convalida, acquisito quando un’autorità competente stabilisce che i risultati dell’apprendimento di una persona corrispondono a standard definiti”.
La terza sezione rappresenta il Quadro di referenziazione definito sulla base dei criteri e delle scelte metodologiche e procedurali adottate dal gruppo tecnico, che qui vengono esplicitate e discusse.
Il quadro sinottico di referenziazione delle qualificazioni pubbliche nazionali raccoglie 22 qualifiche, dal Diploma di licenza conclusiva del I ciclo di Istruzione al Diploma accademico di specializzazione perfezionamento o master di secondo livello. Seguono approfondimenti sull’applicazione dell’impianto di referenziazione in diversi contesti tra cui le qualifiche di operatore professionale e diplomi professionali
A livello nazionale il rapporto è stato formalmente adottato in sede di Conferenza Stato-Regioni il 20 dicembre 2012.
Per approfondire: rapporto referenziazione Eqf.