Richiedi un preventivo gratuito

Protezione da rischio biologico e lavaggio delle mani, Gimle

PAVIA – Proseguiamo nella lettura di alcuni articoli tratti dall’ultimo numero del Gimle, Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia. Dopo aver parlato del saggio su stress lavoro correlato e abitudini voluttuarie, oggi parliamo dell’approfondimento La semplice misura del lavaggio delle mani per la prevenzione del rischio da agenti biologici: cosa è cambiato dalle teorie di Semmelweis.

Lo studio, a cura di Maria Concetta d’Ovidio, Inail settore ricerca, Dipartimento medicina del Lavoro, vuole evidenziare l’importanza dell’igiene delle mani quale regola di prevenzione e protezione dall’esposizione occupazionale ad genti biologici, non solo in ambito sanitario ma anche in altri settori quali l’industria alimentare, l’agricoltura, la zootecnica  e lo smaltimento dei rifiuti speciali.

Il saggio muove dall’analisi della figura di Ignaz Philip Semmelweiss, medico vissuto nell’800 che per primo scoprì l’importanza del lavaggio delle mani per ridurre e eliminare la trasmissione di agenti patogeni.

Semmelweiss intuì che la febbre puerperale, che nel suo ospedale colpiva molte donne dopo il parto, poteva essere provocata dagli stessi medici e studenti di medicina i quali a volte visitavano le pazienti dopo aver fatto pratica di dissezione dei cadaveri.
Per verificare questa correlazione e arrestare la possibilità del contagio Semmelweiss ordinò che prima di visitare le puerpere chiunque si lavasse bene le mani con una soluzione disinfettante di cloruro di calcio. Questa nuova prassi portò  a una drastica riduzione dei decessi.

Nell’intenzione dell’autrice ripercorrere le tappe della storia di Semmelweiss diviene importante “non per una finalità storicoculturale, quanto per sottolineare l’enorme importanza derivante dall’attuazione di un semplice ma efficacissimo gesto in termini di trasmissione e prevenzione del rischio biologico.

Inoltre il procedimento che ha portato Semmelweiss alla sua scoperta rappresenta un esempio illuminante della ricerca della verità scientifica basata sui fatti”

Oggi l’importanza del lavaggio delle mani nella trasmissibilità delle infezioni è stata universalmente riconosciuta.

Anche recentemente  i massimi istituti deputati ala prevenzione alla salute pubblica hanno dedicato all’argomento pubblicazioni  e linee guida. Sono del 2002 le raccomandazioni emanate dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC); del 2009 la Hand hygiene: a global call to action  dell’OMS e il primo lancio dell’iniziativa Save lives: clean your hands campagna  di promozione dell’igiene delle mani nei luoghi destinati al ricovero, che si ripete ogni anno nel mese di maggio.

In fine sempre l’OMS nel 2012 ha pubblicato il documento Hand hygiene in outpatient and home-based care and long-term care facilities. A guide to the application of the WHO multimodal hand hygiene improvement strategy and the my five moments for hand hygiene approach, che riguarda l’igiene delle mani nelle strutture ambulatoriali, domiciliari e di assistenza a lungo termine. In questo documento oltre alle raccomandazioni e alle evidenze mediche sull’importanza del lavaggio delle mani si fa esplicito riferimento all’importanza  dell’educazione, della formazione, e della valutazione, sottolineando l’importanza del lavaggio delle mani in tutti gli ambienti caratterizzati dalla potenziale esposizione al rischio biologico, e la necessità di promuovere la partecipazione dei lavoratori alla predisposizione delle procedure, il feedback, le iniziative di sensibilizzazione e le campagne informative.

In Italia il rischio biologico e l’importanza del lavaggio delle mani quale misura di protezione è stata recepita dal Titolo VIII del D.lgs. 626/94, in seguito con il Titolo X del D.lgs. 81/08 Esposizione ad agenti biologici, e infine con la Direttiva comunitaria 2000/54/CE. Specifico riferimento al lavaggio è contenuto all’art. 273 del Capo II Obblighi del datore di lavoro, dove il Testo Unico stabilisce che “In tutte le attività nelle quali la valutazione di cui all’articolo 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori, il datore di lavoro assicura che: a) i lavoratori dispongano dei servizi sanitari adeguati provvisti di docce con acqua calda e fredda, nonché, se del caso, di lavaggi oculari e antisettici per la pelle”.

Quasi duecento anni dopo l’intuizione di Semmelweiss conoscenze e norme che promuovono questa semplice prassi igienica sono pienamente avvalorate. Tuttavia risulta tuttora necessario diffondere questa pratica, così semplice efficace, utilizzando tutti canali possibili per raggiungere i lavoratori con campagne di comunicazione e formazione finalizzate ad una sempre maggiore riduzione di esposizione al rischio biologico occupazionale.

Per approfondire: La semplice misura del lavaggio delle mani.

Ti potrebbe interessare

Contenuti sponsorizzati
    Condividi questo articolo