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Nuove tecnologie dannose, rischi sul lavoro, precauzione e segnali, “lezione” Aea

COPENHAGEN – Tecnologie, rischi sul lavoro, e costi dovuti al non considerare i segnali e gli allarmi. L’Aea Agenzia europea dell’ambiente è tornata recentemente a segnalare il volume Late lessons from early warning – Volume II,  secondo capitolo delle proprie Late lessons, dedicato alle innovazioni tecnologiche e chimiche e all’importanza della precauzione nella prevenzione degli incidenti.

Avvelenamento da mercurio industriale, problemi di fertilità causati da pesticidi, interferenti endocrini nei materiali plastici e nei prodotti farmaceutici, telefoni cellulari, organismi geneticamente modificati e nanotecnologie.

La pubblicazione dell’Aea mostra come finora gli avvertimenti di pericolo siano stati ignorati fino a quando i danni alla salute e all’ambiente non siano risultati inevitabili.

In un mondo in cui le tecnologie si sviluppano e diffondono sempre più in fretta diventa quindi necessario essere capaci di riconoscere gli avvertimenti di pericolo precocemente e rispondere in tempo.

La relazione raccomanda che per ridurre i rischi relativi a nuove tecnologie e prodotti chimici non sufficientemente testati sia necessario in ogni caso adottare il “principio di precauzione”, sottolineando che spesso le azioni cautelari non sono necessariamente d’ostacolo allo sviluppo bensì possono rivelarsi stimolanti per l’innovazione.

Evidenzia inoltre la necessità di riconoscere la complessità dei sistemi biologici e ambientali, e di assumere una visione più olistica che, prendendo in considerazione molte discipline diverse, possa migliorare la comprensione e la prevenzione di rischi potenziali.

La valutazione del rischio infine deve essere migliorata e, soprattutto, sarà fondamentale capire che la mancanza di informazioni su eventuali danni non garantisce che la tecnologia in oggetto non sia pericolosa.

Per approfondire: The cost of ignoring the warning signs.

 

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