FIRENZE – Pubblicata nel Bur Regione Toscana del 25 settembre 2013, la legge regionale 19 settembre 2013, n. 51 Norme per la protezione e bonifica dell’ambiente dai pericoli derivanti dall’amianto e promozione del risparmio energetico, della bioedilizia e delle energie alternative.
La legge ha l’obiettivo di ridurre il rischio amianto, sia per quanto riguarda lo smaltimento e la bonifica, sia per quanto riguarda la dismissione dei siti estrattivi di materiali contenenti amianto naturale.
La disciplina, integrando anche le nuove norme in materia di pianificazione ambientale e energetica ha l’ulteriore finalità di incentivare la sostituzione dei manufatti in cemento amianto con strutture in grado di conseguire il risparmio energetico.
Strumento attuativo della norma è il Piano regionale di tutela dell’amianto (art.2) che disciplina:
- “a) la predisposizione di un quadro conoscitivo con particolare riferimento ai risultati prodotti dagli interventi operati in materia di tutela dall’amianto in attuazione degli strumenti della programmazione regionale […];
- b) la rilevazione sistematica delle situazioni di pericolo derivanti dalla presenza di amianto anche mediante il completamento della mappatura dei siti e delle zone interessate dalla presenza di amianto […];
- c) specifiche azioni di prevenzione e tutela che perseguano l’obiettivo della messa in sicurezza dai pericoli derivanti dalla presenza di amianto in ragione delle diverse classi di pericolosità come definite dall’allegato B del regioni. adottato con d.m. ambiente 101/2003, assumendo come obiettivo prioritario la messa in sicurezza, entro il 2016, dei manufatti appartenenti alla classe di pericolosità più elevata;
- d) il controllo delle condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza del lavoro;
- e) il controllo delle attività di smaltimento, di messa in sicurezza e di bonifica dei siti e delle zone inquinate dall’amianto;
- f) l’incentivazione e promozione di specifiche iniziative volte alla rimozione dei materiali contenenti amianto, in conformità alle disposizioni contenute nel decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 , in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro);
- g) la previsione di specifici contributi regionali al fine dell’individuazione di idonei siti di smaltimento per i rifiuti contenenti amianto in coerenza con la pianificazione regionale in materia di gestione dei rifiuti;
- h) la predisposizione di specifici corsi di formazione ed aggiornamento professionale per gli addetti alle attività di rimozione e di smaltimento dell`amianto e di bonifica delle aree interessate, nonché per il personale degli enti pubblici competenti alla prevenzione, al controllo e alla vigilanza.”
La norma sancisce che tutti i procedimenti debbano essere svolti per via telematica. Le procedure saranno definite dalla Giunta regionale di concerto con gli enti locali e le associazioni di categoria rappresentative di imprese e professionisti
La legge non interviene a riguardo delle attività di controllo sulla salubrità ambientale e sicurezza nei luoghi di lavoro, la cui competenza resta in capo alle Aziende USL, all’Arpat, e alle Province.
Si conferma inoltre la competenza del Centro di riferimento dell’amianto quale ente di coordinamento delle attività di qualificazione dei laboratori che effettuano analisi dell’amianto.
Sono attribuite all’Arpat le attività connesse alla mappatura, e all’Ispo, Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, le funzioni di sorveglianza epidemiologica sulle patologie asbesto correlate.
Come interventi complementari, la legge introduce incentivi per la rimozione di manufatti in cemento amianto con impianti solari e solo nel caso in cui il titolare abbia adempiuto all’obbligo di informazione previsto dall’art 12 della L. 257/1992. Con la legge la Regione si impegna inoltre sul piano della prevenzione, dell’informazione e della sensibilizzazione di tutta la cittadinanza alle problematiche relative all’amianto. Le azioni saranno intraprese anche attraverso collaborazioni con il servizio sanitario regionale e con l’Arpat.
Per approfondire: nuova legge regionale amianto.