ROMA -Pubblicato dal Casellario centrale Infortuni il proprio Rapporto statistico 2013.
RC Auto, assicurazioni private e incidenti sul lavoro. Nel totale sono diminuiti di circa il 10% gli infortuni in Italia nell’annualità 2010-11. Tra questi una diminuzione marcata si è verificata per gli infortuni da RC auto che hanno registrato una flessione del 13%.
Il rapporto” analizza, in particolare, l’andamento degli infortuni in Italia nel quinquennio 2008-2012. Nel 2011, l’ultimo anno per cui sono disponibili dati sufficientemente consolidati, gli incidenti registrati dal Casellario che hanno provocato danni permanenti sono stati complessivamente 658.051“.
Di questi 658.051:
- 423.015 casi (il 64,3% del totale) RC Auto causati da circolazione stradale;
- 125.770 casi (19,1%) di eventi coperti da assicurazione facoltativa;
- 109.266 casi (16,6%) di infortuni sul lavoro e malattie professionali.
L’analisi ha mostrato che la fascia di età più colpita da infortuni è stata quella dai 18 ai 53 anni (73% degli infortuni) e nel dettaglio il 23% degli infortuni ha coinvolto persone tra i 18 e i 29 anni e il 26% tra 30 e 41. Il 49% degli infortuni ha riguardato quindi persone con meno di 40 anni.
L’analisi a livello territoriale ha mostrato una maggiore incidenza generale degli infortuni nelle regioni del Nord dove si sono verificati il 42,5% dei casi. 32 % la percentuale degli eventi che sono occorsi nel e 25,5% i casi avvenuti nel Centro Italia.
Nella classifica regionale per numero assoluto di eventi accaduti nel 2011 la Lombardia è risultata al primo posto con il 13,9% degli infortuni occorsi su scala nazionale. A seguire il Lazio (10,7%), l’Emilia Romagna (9,2%), la Toscana (8,9%) e la Campania (8,2%). Suddividendo gli infortuni per tipologie si è riscontrata una maggiore frequenza di infortuni lavorativi e da assicurazioni facoltative nelle regioni del Centro Nord, in particolare Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Analizzando i dati statistici attraverso un indice di frequenza la situazione territoriale appare però molto diversa. Nel 2011 l’indice di frequenza, che misura l’incidenza degli infortuni su 10 mila residenti, su base nazionale si è attestato a quota 107, 10 punti in meno rispetto al 2010. Su base regionale la frequenza degli infortuni si è rivelata molto più alta nelle regioni del Centro: Marche 156, la Toscana 154, Umbria 145 ed Emilia Romagna 134. Da segnalare che nonostante l’indice sia più alto di quello nazionale, in tutte le regioni citate, tranne l’Umbria, il dato rispetto all’anno precedente è migliorato.
Analoga disparità a livello territoriale è stata rilevata per quanto riguarda lo specifico degli incidenti stradali. L’indice di frequenza in questo caso è rappresentato dal numero di infortuni su 10mila veicoli circolanti. Su scala nazionale sono stati in media 85,5 infortuni ogni 10mila veicoli (13,5 punti in meno del 2010). Agli estremi della classifica per frequenza di incidenti stradali nel 2011 si sono posizionate la Puglia con un indice di 122 e la Val d’Aosta con un indice di 18,5 incidenti su 10mila veicoli circolanti.
Nel 51% dei casi sede della lesione è stato il collo in particolare colpi di frusta per il 69% degli infortuni RC auto. Nello specifico degli incidenti sul lavoro invece sono gli arti superiori la parte del corpo che è risultata più colpita (35% dei casi).
Per quanto riguarda la gravità degli infortuni il 74% sono stati accertati entro il 3% di invalidità. Disaggregando il dato però gli incidenti sul lavoro in media hanno avuto esiti più gravi: solo il 44% entro il 3% di invalidità a fronte dell’87% degli infortuni da RC auto.
Per approfondire: Rapporto statistico 2013 Casellario infortuni.