ROMA – Pubblicata da Isfol l’indagine campionaria sull’Offerta di formazione professionale regionale in Italia (Ofp) 2012, che ricostruisce le caratteristiche dell’offerta formativa a livello territoriale, con l’obiettivo di comprendere come i sistemi amministrativi locali abbiano reagito ai bisogni espressi dai mercati del lavoro.
La ricerca è stata condotta in due fasi: un’analisi qualitativa, condotta attraverso interviste tematiche a funzionari regionali, stakeholders, esperti, rappresentanti di organismi formativi e del partenariato economico e sociale e un’analisi quantitativa che ha coinvolto un campione di 1.225 sedi operative.
Molteplici le informazioni sui sistemi formativi adottati nei territori, di cui l’indagine descrive: le caratteristiche dei servizi erogati, l’incidenza del finanziamento pubblico sul complesso delle risorse finanziarie gestite dalle strutture, la dotazione di risorse umane, le caratteristiche della domanda di riferimento.
Sono stati 40 mila i corsi della formazione professionale regionale finanziati con fondi pubblici nel 2012 a cui hanno partecipato circa 670 mila allievi. I corsi finanziati con fondi pubblici come temi principali hanno avuto l’informatica di base (37,4%) e la salute e sicurezza sul luogo di lavoro (29,1%).
Il profilo socio demografico degli allievi ha mostrato che:
- è stata lievemente maggiore la partecipazione ai corsi dell’utenza femminile;
- è stata significativamente più alta la partecipazione di persone giovani (18-34 anni) rispetto agli over 50;
- gli allievi dei corsi in sttao di disoccupazione sono stati circa il doppio di quelli occupati.
La crisi finanziaria ha peggiorato l’offerta formativa, in primo luogo a causa della riduzione di finanziamenti pubblici (-58,6%) che ha colpito soprattutto le strutture del Nord e a causa del ritardo nell’erogazione dei fondi che si è verificata in particolare al Sud.
A fronte di queste difficoltà gli organismi hanno adottato diverse strategie di contrasto tra cui l’ampliamento e la differenziazione dell’offerta, la ricerca di nuovi mercati avviata nel 64,7% dei casi e l’ampliamento delle reti territoriali, nel 45,7%. Nel 25% dei casi sono state introdotte innovazioni tecnologiche-organizzative e nel 22% dei casi si è intervenuti per potenziare la ricerca o l’accesso a fonti di finanziamento specifico anti-crisi e aggiornando e riqualificando il personale.
Per approfondire: offerta di formazione professionale regionale in Italia.