COPENHAGEN – Pubblicato dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, una scheda sull’importanza dell’attività fisica nella prevenzione delle malattie non trasmissibili.
Una regolare attività fisica (che comprende anche il semplice camminare, fare le scale, le faccende domestiche) migliora la forma muscolare e cardiorespiratoria, preserva la funzionalità delle ossa ed è inoltre fondamentale per l’equilibrio psico fisico. Al contrario l’inattività è stata riconosciuta quale quarto fattore di rischio per la mortalità globale, causa del 6% di tutti i decessi.
La mancata attività può aumentare significativamente il rischio di contrarre malattie non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari, il cancro e il diabete ed è la causa principale per circa il 21-25 % dei casi di cancro alla mammella e del colon; del il 27 % dei casi di diabete, del 30 % di cardiopatie ischemiche.
A livello mondiale, un adulto su tre non è abbastanza attivo. Per promuovere il ritorno all’attività motoria e a una mobilità attiva Oms rileva come sia necessario affrontare diversi fattori ambientali legati all’urbanizzazione che possono scoraggiare le persone nell’adoperarsi:
- paura della violenza e della criminalità nelle aree periferiche;
- traffico ad alta densità;
- bassa qualità dell’aria, inquinamento atmosferico;
- mancanza di parchi, marciapiedi e impianti sportivi/ricreativi.
Nel 2013, gli Stati membri dell’Oms nel quadro del Piano d’azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili 2013-2020 hanno deciso di promuovere iniziative finalizzate al ridurre del 10% il tasso di inattività fisica del 10% e a promuovere il benessere da movimento. In particolare:
- rendere la mobilità a piedi, in bicicletta e le altre forme di trasporto attivo accessibili e sicure per tutti;
- incoraggiare l’attività fisica sul posto di lavoro;
- dotare le scuole di spazi sicuri e strutture per trascorrere attivamente il tempo libero;
- promuovere il programma globale Qpe, Quality physical education che, a partire dai bambini, educa a sviluppare comportamenti fisicamente attivi per tutta la vita;
- dotare le comunità di strutture sportive e ricreative che offrano a tutti l’opportunità di fare sport.
Ancora, nel 2004 l’Assemblea mondiale della sanità ha adottato la Strategia globale su dieta , attività fisica e salute e pubblicato nel 2010 le “Raccomandazioni globali su attività fisica per la salute.
Infine, per misurare il livello della quantità di comportamenti salubri e virtuosi diffusi nel Mondo, l’Oms ha sviluppato di recente il Global phisical activity questionnaire (Gpaq) che aiuta i Paesi a monitorare l’inattività, identificandola com uno dei principali fattori di rischio per le malattie non trasmissibili.
Per approfondire: Physical activity.
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