ROMA – Presentato giovedì 27 febbraio a Roma, presso la Camera dei Deputati, il rapporto Dal valore delle competenze nuove opportunità per rimettere in moto il lavoro realizzatodal Censis per il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Stato di salute delle medie e grandi imprese italiane e reazione alla crisi, processi di ristrutturazione e domanda di nuove competenze. Questi gli elementi chiave della ricerca che ha restituito l’immagine di un tessuto produttivo in lenta ma profonda trasformazione.
La ricerca si è svolta nel corso del 2013 e ha coinvolto 600 aziende con più di 20 addetti, di cui 400 nelle regioni Obiettivo Convergenza e 200 nelle regioni dell’Obiettivo Competitività.
La condizione di molte imprese è ancora critica:
- il 31,5% si trova in una fase di ridimensionamento;
- il 52,1% di stazionarietà;
- il 16,4% è in crescita.
Nel complesso si registra un calo di occupazione: il 33,6% delle aziende ha diminuito i livelli occupazionali, il 20,2% li ha aumentati e il 46,2% li ha mantenuti invariati.
Per contrastare la crisi le aziende hanno però reagito: il 78,6% delle imprese ha infatti realizzato interventi diversificati:
- creazione di nuovi prodotti e servizi (49,1%);
- introduzione di nuove tecnologie (45,1%);
- miglioramento dei canali di vendita e di comunicazione (38,9%);
- ingresso in nuovi mercati territoriali, (34,3%);
- miglioramento della funzione finanziaria (32,4%).
Gli sforzi verso l’innovazione hanno comportato anche azioni di ristrutturazione aziendale e sforzi per riconvertire il personale attraverso attività di aggiornamento e formazione.
Un quarto delle aziende (26,9%) è ricorso a interventi di riconversione del personale. La formazione del personale in tempi di crisi è però molto onerosa e poche aziende sono in grado di sostenerla. Solo il 36,7%, delle imprese (per lo più di grandi dimensioni) considera l’aggiornamento del personale un fattore centrale.
A fianco degli interventi specificamente rivolti al potenziamento delle competenze le aziende sono inoltre intervenute per ottimizzazione l’organizzazione, attraverso:
- il reengineering dei processi lavorativi (38%);
- la riorganizzazione dei gruppi di lavoro (31,7%);
- la revisione dei turni e degli orari (26,5%);
- la ridefinizione del sistema di valutazione e dei meccanismi premiali (28%).
Per approfondire: Il valore delle competenze.