COPENHAGEN – Pubblicato dall’Oms Europa il rapporto Identification of risks from exposure to endocrine-disrupting chemicals at the country level che fornisce informazioni sui programmi di ricerca sugli interferenti endocrini (IE) sviluppati a livello nazionale in Danimarca, Francia, Giappone, Repubblica di Corea e negli Stati Uniti d’America.
Il rapporto presenta attività di ricerca e di prevenzione a livello mondiale, finalizzate alla comprensione e alla riduzione dei rischi per la salute umana derivanti dall’esposizione a sostanze chimiche e miscele.
Gli IE interferenti endocrini o Endocrine-disrupting chemicals EDCs possono causare problemi dell’apparato riproduttivo, tumori, malformazioni, problemi al metabolismo e alle funzioni della tiroide, obesità, disturbi nella produzione di insulina e di glucosio.
Richiamando la Dichiarazione di Parma del 2012 (Parma declaration on environment and health) e le indicazioni del Saimc Strategic approach to international chemicals, il rapporto Oms mostra quindi gli obiettivi e le indicazioni suggerite dalle attività di ricerca mondiali e destinate ad accrescere sicurezza e prevenzione.
Tra queste:
- potenziare la ricerca per colmare le lacune di conoscenze sugli interferenti endocrini;
- predisporre adeguati sistemi di valutazione e controllo delle sostanze chimiche con le quali veniamo in contatto;
- progettare piani di azione per rispondere alle necessità di tutela della categorie più vulnerabili, quali bambini, donne incinte, popolazione fertile, anziani e lavoratori;
- armonizzare i principi e i metodi di valutazione del rischio utilizzando specifici parametri tossicologici e nuovi strumenti.
Per approfondire: Identification of risks from exposure to endocrine-disrupting chemicals at the country level.