GINEVRA – Nel Mondo gran parte delle lavoratrici non gode di protezioni nella maternità, con scarse agevolazioni sia nei congedi e che nella sicurezza del reddito dopo il parto.
Ilo ha presetato questa mattina i dati del rapporto Maternity and paternity at work: law and practice across the world – Maternità e paternità nel lavoro: legislazioni e prassi nel mondo. Panoramica su come dagli anni ’90 a oggi sia o meno evoluta la legislazione mondiale in materia.
DAl 1919 al 2000 Ilo ha elaborato tre riletture della propria Convenzione sulla protezione della maternità, con l’ultima versione diramata nel 200o identificata con la sigla C183. I dati presentati nel rapporto analizzano l’evoluzione delle leggi e delle norme negli Stati, partendo dalla ratifica di ogni Paese di una o di ognuna delle riletture della Convenzione.
Di 185 Paesi attualmente 66 hanno ratificato almeno una convenzione; 98 di questi prevedono almeno un congedo di maternità di 14 settimane e tra questi 74 prevedono prestazioni in denaro pari ad ameno due terzi del reddito; 107 Paesi prevedono congedi di maternità finanziati. 78 Paesi su 167 prevedono norme sul congedo di paternità, retribuito nel 70% dei casi. L’Italia ha ratificato ognuna delle convenzioni. (Leggi: convenzioni ratificate dall’Italia).
Per quanto riguarda la sicurezza soltanto “111 paesi su 160 prevedono norme specifiche sui lavori considerati pericolosi e insalubri per le donne in gravidanza o che allattano, e 78 prevedono il divieto assoluto di svolgere questo tipo di lavori”.
Info: rapporto maternità e paternità al lavoro.
ueste Convenzioni stabiliscono: la prevenzione dall’esposizione a rischi per la salute e la sicurezza durante la gravidanza e l’allattamento; il diritto al congedo di maternità retribuito, alla tutela della salute della madre e del bambino e ai permessi per allattamento; il diritto al reintegro sul posto di lavoro dopo il periodo di congedo.