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Insula, le risposte dei lavoratori nell’indagine Inail

Parte oggi la serie dei miei interventi di lettura e di analisi dei dati forniti nella ricerca Inail Insula basata su un campione rappresentativo di oltre 12 mila interviste a lavoratori, datori di lavoro, Spsal, Rspp, Mc, Rls.

La prima sezione presa in esame comprende le domande ai lavoratori. Il 97,6% di essi dichiara di essere a conoscenza dell’esistenza della normativa che regolamenta in Italia la tutela della sicurezza e salute sul lavoro (in seguito, Ssl), e il 45,0% dei lavoratori ritiene che la norma sia applicata abbastanza efficacemente. A questo proposito, nel settore della Pubblica amministrazione si registra una percentuale inferiore (16,3%) rispetto al 31,6% del settore Industria.

In tema di informazioni su Ssl dall’azienda, l’87,8% del campione intervistato (passando dall’80,9% delle micro-aziende al 91,8% delle grandi aziende) dichiara di averle ricevute negli ultimi cinque anni.

Inoltre, la quasi totalità del campione (96,3%) ritiene di avere, come lavoratore, degli obblighi di legge da assolvere nell’ambito della tutela della Ssl, e sulla domanda se “si sentano in grado di adempiere a tali obblighi”, emerge che circa il 40,5% si ritiene “abbastanza”, il 55,5% “molto” o “completamente” in grado di farlo.

Altra parte della sezione indaga sulla fiducia che i lavoratori ripongono nelle istituzioni pubbliche deputate al sistema di prevenzione e di controllo della Ssl. Ecco le risposte: per il 44%, “per niente” o “poca fiducia”, solo il 15,7% dichiara di avere “molto” o “completamente” fiducia. La percentuale di coloro che non hanno fiducia (“poco” o “per niente”) nelle istituzioni cresce passando dal Nord del Paese (38,9%) al Sud e Isole (51,2%). Per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato i soggetti che dichiarano di non aver fiducia rappresentano il 43,1%, mentre nel gruppo di soggetti con contratti atipici tale percentuale arriva al 51,1%.

In altra specifica area di analisi dei lavoratori viene esplorato il punto di vista dei lavoratori circa l’esposizione alle diverse tipologie di rischio presenti sul luogo di lavoro.

Risulta che, su una scala tra 0 e 10, il rischio da stress lavoro-correlato è quello a cui i lavoratori intervistati si sentono maggiormente esposti (4,87), seguono  il rischio da Vdt (3,30); il rischio fisico e biomeccanico (3,29); il rischio biologico (2,85) e il rischio chimico (2,04).

Considerando, in particolare, il rischio da stress lavoro-correlato, il valore medio nel gruppo delle femmine (5,13) è significativamente maggiore rispetto a quello dei maschi (4,64). Relativamente alla dimensione aziendale, si evidenzia che nelle micro-aziende il punteggio medio ottenuto (3,91) è inferiore rispetto a quello delle piccole (4,42), medie (5,19) e grandi aziende (5,39). Il settore che presenta il punteggio medio più elevato per il rischio da stress lavoro-correlato è quello sanità (5,98), mentre quello con il punteggio medio più basso è quello costruzioni (3,91).

Quanto alla soddisfazione lavorativa, il 47,2% del campione totale si dichiara “molto” o “completamente”soddisfatto (a seconda dell’età: fino a 24 anni, il 43,3%, il 48,5% fino a 34 anni , il 47% fino a 64 anni) .

Rispetto alla provenienza geografica, l’area Sud e Isole registra percentuali di soggetti in accordo (44,6%) inferiori rispetto a quelle registrate al Centro (47,8%) e al Nord (48,3%).

Per indagare sullo stato di salute dei lavoratori, ai lavoratori è stato chiesto se nei dodici mesi precedenti l’intervista hanno sofferto o meno di vari problemi di salute.

I risultati ottenuti: il mal di schiena (51,6%);  i dolori muscolari degli arti superiori (46,7%), l’affaticamento in generale (43,4%) e  il mal di testa e i disturbi visivi (42,2%).

Info: tutti i rapporti dell’indagine Insula su sito Inail.

Continua mercoledì 16 luglio 2014: risposte datori lavoro.

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