BILBAO – Rischi psicosociali in Europa: prevalenza e strategie di prevenzione. Pubblicata da Eu-Osha ed Eurofound una nuova relazione congiunta che analizza lo stress e i rischi affini sul lavoro e fornisce consigli e indicazioni utili a livello politico e aziendale.
Anche se dal 2005 l’incidenza di alcuni fattori di rischio sembra essere scesa, le attuali condizioni economiche, quindi la precarietà, la pressione sul lavoro, stanno di nuovo aumentandone la visibilità, con casistiche differenti riguardanti i diversi settori lavorativi e in particolare riguardanti le differenze di genere.
Il 25% dei lavoratori europei afferma di aver affrontato l’esperienza dello stress lavoro correlato e una percentuale analoga ha affermato che il lavoro possa avere effetti negativi sulla salute. Monotonia e complessità delle mansioni, alta intensità, oppure molestie, emergono come alcune delle principali cause di malessere sul lavoro.
L’80% dei manager si rivela preoccupato dallo stress, e quinto di essi è allarmato da fattori come le molestie, con una preoccupazione generale riguardante la pressione esercitata sul lavoro dal tempo, dai clienti, dai pazienti.
Attualmente solo un terzo delle aziende europee ha predisposto delle procedure atte alla riduzione del rischio psicosociale e a livello politico, nonostante i passi compiuti dalla legislazione, dalle ispezioni, dalla comunicazione, permane tuttora una disomogeneità nell’affrontare i rischi tra i vari Paesi europei.
La pubblicazione Eu-Osha-Eurofound quindi dopo avere aggiornato il lettore su normativa, condizioni attuali, caratteristiche dei rischi, procede a elencare consigli, buone pratiche, casi di studio.
In particolare affronta temi come: La preoccupazione per i rischi psicosociali nelle aziende; prevalenza di procedure e misure per affrontare i rischi psicosociali; driver e barriere nella gestione del rischio; rappresentanza dei lavoratori e gestione dei rischi; interventi e iniziative politiche; accordi quadro – il ruolo del dialogo sociale; Ispezione del lavoro e la legislazione; strategie di prevenzione; Interventi organizzativi; procedure, misure e processi.
Il volume è attualmente in lingua inglese, sarà prossima la pubblicazione della versione in italiano. Verrà presentato il 16 ottobre dai due enti in un seminario congiunto a Bruxelles e rientra ovviamente nelle attività della campagna Eu-Osha Ambienti di lavoro sani e sicuri – Lavorare insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro correlato.
Così Il direttore Eu-OSha Christa Sedlatschek: “Uno dei messaggi fondamentali della nostra campagna 2014-15 Ambienti di lavoro sani e sicuri è che i rischi psicosociali, anche se più delicati, possono essere affrontati seguendo le stesse modalità sistematiche riservate ai rischi tradizionali presenti sul luogo di lavoro. Unendo le forze, Eu-Osha ed Eurofound hanno redatto una relazione riepilogativa che darà un importante contributo al successo di questa campagna nella diffusione del messaggio. Allo stesso modo, lavorando insieme, la direzione aziendale e gli impiegati possono affrontare efficacemente lo stress in ambito professionale”.
Il direttore di Eurofound, Juan Menéndez-Valdés: “Ridurre i rischi psicosociali e proteggere i lavoratori da tali rischi è cruciale per permettere l’allungamento della vita professionale e prevenire l’abbandono prematuro del mondo del lavoro. È dimostrato che le politiche non sono state sviluppate nella stessa misura nei vari paesi europei. Ciò può essere spiegato dalle differenti tradizioni riguardo al dialogo sociale e dai diversi approcci governativi, spesso legati all’importanza che il paese conferisce ai rischi psicosociali. Speriamo che la nostra relazione congiunta fornisca agli operatori del settore e ai responsabili politici le conoscenze e gli incentivi per risolvere il problema dei rischi psicosociali sul luogo di lavoro. La ricerca evidenzia che il ruolo del dialogo sociale e delle parti sociali è rilevante per sensibilizzare e realizzare interventi”.
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