Nella scheda sui profili di rischio nella ristorazione l’Inail, elaborata secondo la suddivisione della divisione 56 della Classificazione Istat Ateco 2007, la fase del lavaggio e della pulizia dei locali (manuale e con macchine) è, anch’essa, condizionata dalle caratteristiche dell’ambiente in cui l’operatore svolge l’attività di sanificazione e dalle operazioni che compie.
Ma sono presenti, anche qui, rischi di cadute, scivolamenti ed urti per pavimenti umidi, scivolosi e talvolta non uniformi e per locali ingombri.
Rilevanti sono:
a) sia il rischio chimico a causa della manipolazione di detergenti e disinfettanti – queste sostanze sono in generale infiammabili, irritanti e corrosive –
b) sia il rischio biologico per l’accidentale contatto con sostanze potenzialmente patogene, soprattutto nella pulizia dei servizi igienici.
Se le operazioni di lavaggio e pulizia sono svolte con l’utilizzo di macchine ad alimentazione elettrica, c’è il rischio elettrico.
I danni nella fase di lavorazione in esame, sono quindi così individuati
- lesioni, contusioni per cadute, scivolamenti ed urti;
- dermatiti irritative ed allergiche della pelle;
- patologie irritative delle mucose e degli occhi;
- irritazione delle prime vie aeree;
- contaminazione con materiale patogeno;
- fibrillazione da corrente.
Quali gli interventi proposti nella scheda dell’Inail?
È importante l’organizzazione dello spazio da sanificare per agevolare i compiti da svolgere (locali ordinati, con pavimenti in buone condizioni), oltre, beninteso, la formazione e l’informazione dell’operatore circa i rischi specifici.
Per ridurre il rischio chimico legato all’uso di detergenti e disinfettanti va fatta informazione per il corretto uso dei mezzi di protezione individuali come ad esempio i guanti, l’unico mezzo valido di protezione sia contro l’umidità sia per il contatto con sostanze irritanti.
Per il rischio biologico, legato alla sanificazione dei servizi igienici, gli interventi preventivi sono la formazione e l’informazione circa il tipo di rischio, e ancora l’uso di guanti nella operazione sia di rimozione dei rifiuti che nella pulizia dei sanitari.
Gli shock elettrici, che si possono verificare per contatti accidentali con parti in tensione o con macchinari non correttamente isolati, o anche per scorretti comportamenti nell’uso di macchine ad alimentazione elettriche (prima regola, evitare di maneggiare con le mani umide macchine ad alimentazione elettrica), si possono ridurre al minimo facendo eseguire controlli periodici delle macchine ad alimentazione elettrica.
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