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Cambiare città e regione per lavoro, 1° rapporto migrazioni interne del Cnr

ROMA – Pubblicato dall’Issm –Cnr, Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche, il primo rapporto nazionale L’arte di spostarsi. Rapporto 2014 sulle migrazioni interne in Italia.

In assoluto sono un milione e 556 mila le persone che hanno cambiato il comune di residenza nel 2012, più di 200mila quelle che dal Sud si sono trasferite al Nord.  Le quattro regioni che hanno registrato il maggiore incremento demografico dovuto alle migrazioni interne sono Lombardia (+14.773), Lazio (+10.382), Emilia-Romagna (+10.273) e Toscana (+6.591). Più di 10.000 persone nel 2012 si sono trasferite a Roma.

Alla base della scelta di spostarsi c’è sia la ricerca di un lavoro che quella di una qualità di vita migliore. Le regioni e le città scelte non solo offrono opportunità lavorative ma figurano anche tra le città con i migliori servizi ai cittadini e la qualità di vita più alta.

Rispetto alla provenienza la ricerca ha rilevato un valore medio di circa 25.000 cittadini campani trasferiti in altre regioni italiane, il -4,3 su mille della popolazione. A seguire la Puglia (-10.850 persone e -2,7‰), la Sicilia (-9.910 e -2,0‰) e la Calabria (-8.031 e -4,1‰).

Per quanto riguarda le province la classifica di proporzione dei residenti emigrati vede Napoli al primo posto (-6,1 ‰) e a seguire Vibo Valentia (-6,7‰), Reggio Calabria (-5,3‰), Caltanissetta e Foggia (-5,2‰), e Crotone (-5,1‰).

In merito alle caratteristiche della popolazione migrante nei confini italiani, la ricerca ha mostrato che la fetta più grande è costituita da stranieri il 64,3 per mille contro il 21,6. Gli stranieri tendono però a spostarsi su distanze più brevi , una media di 96 km contro 126 km degli italiani.

Particolarmente significativo il fenomeno della migrazione interna di donne straniere tra i 50 e i 64 ani che si spostano moltissimo per rispondere alle richieste di lavoro per assistenza domiciliare domestica e di cura. Parimenti significativo lo spostamento di manodopera determinato dall’agricoltura in Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Piemonte.

Infine altre due categorie che contribuiscono molto sul fenomeno della migrazione interna sono quelle degli studenti fuori sede e del corpo docente.

Per approfondire: Rapporto 2014 migrazioni interne

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