Erano numerose le procedure di infrazione europee in cui l’Italia era incorsa anche in materia di sicurezza sul lavoro e alle quali doveva rispondere con provvedimenti di adeguamento. Nel recente passato il nostro Pese ha dovuto correre ai ripari per mancato adempimento degli obblighi derivanti dal diritto dell’ Unione europea*. Ora la L. 161/2014, la Legge europea (2013) bis, appena pubblicata sulla GU.
Qui sotto alcune procedure alle quali ha risposto la 161/2014, conformando la normativa italiana, proprio in materia di sicurezza sul lavoro: la 2010/4227 ( Costituzione di nuova impresa, Rielaborazione della valutazione dei rischi), la 2011/4185 (Orario di lavoro del personale delle aree dirigenziali e del ruolo sanitario del Servizio sanitario), la 2011/2098 (Salute e sicurezza per il lavoro a bordo delle navi da pesca).
Torneremo a breve con approfondimenti dedicati sulle “correzioni” esercitate dalla Legge europea 2013 bis appena pubblicata.
Per ora conviene ricordare che la competenza a porre uno Stato membro in procedura di infrazione è:
- la stessa Commissione europea;
- uno Stato membro;
- un’interrogazione di un deputato al Parlamento europeo;
- la denuncia di un privato cittadino europeo.
Se lo Stato posto in procedura non si conforma al parere della Commissione, questa propone ricorso alla Corte di giustizia dell’UE. Le sanzioni pecuniarie per l’esecuzione delle sentenze rese al termine di una procedura di infrazione sono state fissate recentemente dalla Commissione.
* L.154/2014, di Delegazione europea (2013) bis
Info: GU n.261 10 novembre 2014 – Legge europea 2013 bis
Leggi: Legge europea bis 2013, valutazione rischi e costituzione nuova impresa