ROMA – Presentata in Parlamento la Seconda Relazione Intermedia sull’attività svolta dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Fenomeno degli Infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette «morti bianche».
Il documento in 156 pagine affronta svariati temi: l’organizzazione dei lavori della commissione, i sopralluoghi svolti in luoghi di lavoro che presentano particolari criticità o che sono stati scenario di gravi incidenti, le attività dei gruppi di lavoro (prevenzione e formazione, malattie professionali, infortuni domestici, lavoro minorile, infortuni in itinere, ecc.) e approfondimenti su temi particolari quali
- Il problema della sicurezza del lavoro negli appalti e nei subappalti;
- Le macchine e le attrezzature agricole e forestali e quelle per l’edilizia;
- La cultura della sicurezza del lavoro nelle scuole;
- Gli infortuni sul lavoro nel settore dei trasporti;
- Il controllo sul territorio.
Tra i tanti temi particolare rilievo è stato dato dalla stampa nazionale e locale all’annuncio della prosecuzione di un progetto che prevede la creazione di una società per azioni cui trasferire la proprietà degli edifici scolastici, la cosiddetta Scuola Spa.
Il progetto, di cui si è iniziato a parlare lo scorso ottobre, è ancora nello stadio di proposta ma è allo studio dei ministeri dell’istruzione, dell’economia e delle infrastrutture.
Finalità del progetto è reperire fondi e attribuire ai privati la proprietà degli edifici scolastici e gli oneri della loro manutenzione e messa in sicurezza.
Le scuole italiane versano in gravissime condizioni di sicurezza. Il 40% sono a rischio sismico e il 7% sono a rischio idrogeologico elevato. La maggioranza è fatiscente, inadeguata, priva di basilari caratteristiche di sicurezza e delle relative certificazioni.
Nelle scuole lavorano e studiano circa nove milioni di persone tra insegnanti, personale ATA e alunni, che rischiano la vita e la loro salute in ambienti pericolosi e insalubri. Nel 2007 le denunce di infortunio a scuola sono state 90.478 per gli alunni e 12.912 per gli insegnanti.
La protezione Civile ha stimato che per intervenire nelle situazioni più gravi è necessario un immediato stanziamento di fondi pari a 13 miliardi di euro. In finanziaria i fondi previsti per la messa in sicurezza delle scuole ammonta a soli un miliardo e duecentomila euro, di cui un quinto circa già destinato alle scuole distrutte dal terremoto de L’Aquila.
Insufficienti quindi le risorse a disposizione. Inoltre anche problemi di ordine amministrativo che riguardano la frammentazione delle competenze rallentano la possibilità di intervenire. La creazione della Scuola Spa potrebbe forse rappresentare una soluzione a questo annoso e gravissimo problema ma va considerata in tutti i suoi aspetti di cui vanno sviscerati tutti i punti di criticità soprattutto per quanto riguarda la non ingerenza della futura società per azioni sugli aspetti che riguardano la gestione dei servizi di una istituzione che è deve restare pubblica.