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Alcol uso abuso, salute e giovani, i dati dopo la Prevention day 2015

ROMA – Uso dell’alcol in Italia. Ieri 16 aprile si è tenuta la XVI edizione dell’Alcohol prevention day, la giornata per la prevenzione nell’uso e nell’abuso delle bevande alcoliche, convocata da Iss, Cnesps, Oms in collaborazione con il Ministero della Salute.

In occasione dell’evento sono stati pubblicati vari rapporti a tema, apparsi sui siti dell’Istituto superiore di Sanità, dell’Istat e del Ministero della Salute. Con il Ministero che aveva già pubblicato un documento sul consumo di bevande alcoliche, dopo la prestazione al Parlamento della Relazione alcol 2014, ovvero degli interventi attuati ai sensi della Legge 30 marzo 2011 n.125 Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati.

Consumo in Italia

Vediamo i dati Iss. Calano i consumatori abituali, calano anche i binge drinkers (con binge drinking si intende il consumo massivo in un breve lasso di tempo), ma in ogni caso sono 8 milioni gli italiani ancora a rischio.

Con 6 litri di alcol all’anno consumati mediamente da un italiano, il nostro Paese risulta essere però tra i più virtuosi d’Europa, perché proprio 6 litri è il limite medio individuato dall’Oms come soglia indicatrice di salute e salute pubblica. 0 litri invece, sappiamo essere il limite individuato per i minori.

Proprio i minori, insieme a donne e anziani sono le categorie maggiormente a rischio. Dei 3 milioni di binge drinkers che in media vengono registrati in Italia ogni anno, moltissimi hanno meno di 25 anni, in particolare 18-24.

Giovani

A conferma di tali osservazioni anche i dati pubblicati da Istat nella nota del 16 aprile, dati che si riferiscono in dettaglio al 2014. Secondo l’Istituto nazionale di statistica i “comportamenti che eccedono rispetto alle raccomandazioni si osservano più frequentemente tra gli ultra sessantacinquenni (il 38% degli uomini e l’8,1% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (rispettivamente 22% e 8,7%) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (21,5% e 17,3%)”.

I più a rischio per il binge drinking sono giovani tra i 18 e i 24 anni, e il 14,5% dei giovani italiani abusa di alcol in particolare durante i momenti di socializzazione.

In generale nel 2014 il 63% degli italiani con un’età superiore agli 11 anni ha consumato almeno una bevanda alcolica, calo dello 0,9% rispetto al 2013. Anche qui, 8 milioni e 265 mila persone possono essere considerate nella fascia di comportamenti a rischio per la salute.

Per quanto riguarda un comportamento calcolato sul lungo periodo, Istat comunica che “tra il 2005 e il 2014 la percentuale dei consumatori giornalieri di bevande alcoliche scende dal 31% al 22,1%. Aumenta, invece, la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 38,6% al 41%) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 25,7% al 26,9%)”.

Alcol e salute

Perchè il problema alcol. Tornando a quanto comunicato dall’Istituto superiore di sanità, l’alcol causa in media 18 mila morti ogni anno ed è la prima causa di mortalità sotto i 29 anni, considerato infatti causa di cadute, omicidi, suicidi, incidenti, incidenti stradali. In ogni caso, anche in quantità modiche, le bevande alcoliche possono essere responsabili di oltre 200 malattie, tipi di cancro, tra questi il cancro al seno.

“I dati dell’Osservatorio Nazionale Alcol dimostrano che in Italia tra tutti i decessi registrabili per neoplasie maligne, il 20% per i maschi e il 6,9% per le donne è attribuibile all’alcol. Le morti per cancro causate dal consumo di alcol (oltre 4000/anno) incidono per 1/3 sul totale del numero di decessi maschili alcol-correlati ponendosi come prima causa di morte parzialmente attribuibile all’alcol tra i maschi. Il 56% delle cirrosi epatiche tra i maschi e il 24% di quelle tra le femmine è attribuibile all’alcol”.

Secondo i nuovi Larn Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana, acquisiti dal Ministero della Salute, questi sono i limiti per non correre rischi, ovvero per il low-risk drinking:

  • sotto i 18 anni nessun consumo;
  • donne adulte e persone sopra i 65 anni al massimo una unità alcolica quotidiana;
  • uomini adulti massimo due unità alcoliche quotidiane.

Per sensibilizzare sul tema infine, sabato 19 aprile a Roma, si correrà la XVII edizione della Appia Run, che per l’occasione sarà accompagnata dallo slogan Brillo? Sì ma nello sport!.

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