ROMA – Nel mondo 168 milioni di bambini e adolescenti sono attualmente costretti a lavorare, 85 milioni sono impiegati in lavori altamente a rischio. In Italia sono 340.000 i minori di 16 anni che lavorano e 28.000 i minori impiegati in attività ad alto rischio per la salute e la sicurezza.
Giornata mondiale contro il lavoro minorile
Sì all’istruzione di qualità. Ricorre oggi 12 giugno 2015 la “Giornata mondiale contro il lavoro minorile” indetta da Ilo, la giornata attraverso la quale l’Organizzazione internazionale del lavoro intende richiamare l’attenzione sulla povertà, le condizioni, la carenza di protezione sociale e il diniego della frequenza scolastica che accompagnano il lavoro dei minori.
No al lavoro minorile sì all’istruzione di qualità. Il tema sul quale si concentra la giornata 2015 è in particolare l’istruzione, il bisogno e il diritto dei bambini e dei ragazzi all’istruzione e alla frequenza scolastica.
L’appello che Ilo lancia per l’occasione riguarda in particolare tre temi:
- “l’istruzione gratuita, obbligatoria e di qualità per tutti i minori, almeno fino all’età minima per l’ammissione all’impiego, e una azione decisa a favore di colore che sono attualmente coinvolti nel lavoro minorile;
- nuovi sforzi per garantire la coerenza e l’efficacia delle politiche nazionali sul lavoro minorile;
- politiche che garantiscano l’accesso a una istruzione di qualità, e investimenti a favore degli insegnanti”.
Tre temi, tre urgenze, che devono essere perseguite attraverso misure come:
- provvedere all’istruzione gratuita, obbligatoria e di qualità;
garantire a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi un ambiente educativo sicuro e di qualità; - fornire opportunità ai più grandi che non hanno avuto la possibilità di studiare, di seguire programmi mirati di formazione professionale che forniscano anche le basi dell’istruzione;
- garantire l’applicazione di una legislazione coerente in materia di lavoro minorile e di frequenza scolastica;
- promuovere politiche di protezione sociale per favorire la frequenza scolastica;
garantire l’adeguata formazione, la professionalità e la competenza degli insegnanti, assicurando loro condizioni di lavoro dignitoso fondato sul dialogo sociale; - proteggere i giovani lavoratori durante la transizione dalla scuola al lavoro, impedendo che essi vengano intrappolati in forme di lavoro inaccettabili”.
Rapporto globale 2015
In occasione della giornata Ilo ha diffuso i dati del Rapporto globale sul lavoro minorile 2015: aprire ai giovani la strada al lavoro dignitoso.
Secondo Ilo i giovani costretti al lavoro fin dall’infanzia saranno più inclini nella loro vita ad accettare lavori familiari non retribuiti o mal pagati. E ancora, in molti Paesi, i ragazzi tra i 15 e i 17 anni lavorano in condizioni pericolose, e gli stessi con molta probabilità hanno lasciato la scuola prima del dovuto. Nei Paesi a basso reddito, lascia la scuola il 30% dei minori prima dei 15 anni di età.
Oltre ad adottare le necessarie misure per fronteggiare il fenomeno, Ilo invita i Paesi a mettere in pratica e osservare le raccomandazioni previste dalla Convenzione sulle peggiori forme di lavoro minorile 182 e dalla convenzione fondamentale C138 sull’età minima.
Italia
L’italia ha ratificato la Convenzione 182 nel giugno del 2000 e la C138 nel 1981 (Leggi: tutte le convenzioni ratificate dall’Italia). Per quanto riguarda il nostro Paese, ieri Ilo e Save the children hanno diramato un comunicato comune nel quale richiedono con urgenza l’adozione di un piano nazionale sul lavoro minorile e di contrasto e prevenzione dello sfruttamento lavorativo di bambini e adolescenti.
Secondo Save the children, in Italia lavora il 7% dei ragazzi tra i 7 e i 15 anni e “l’11% degli adolescenti che lavorano – pari a circa 28.000 – sono coinvolti nelle forme peggiori di lavoro minorile, con orari notturni o con un impegno continuativo, con il rischio reale di compromettere gli studi, di non avere neanche un spazio minimo per il gioco e il divertimento o per il necessario riposo”.
Info: Giornata mondiale lavoro minorile 2015