MILANO – Linee guida regionali per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori – aggiornamento decreto direttore generale sanità n. 3958 del 22/04/2009.
Pubblicato dalla Regione Lombardia, con decreto n.7661 del 23 settembre 2015, un aggiornamento delle precedenti linee guida regionali riguardanti la le patologie muscolo-scheletriche, emanate dalla D.G Sanità il 22 aprile 2009 con decreto 3958.
Aggiornamento linee guida del 2009
L’aggiornamento riguarda alcune parti del testo di sei anni fa, e considerando le indicazioni provenienti dal Piano regionale 2014–2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (DGR X/1104 del 20 dicembre 2013), riporta nuovi contenuti in merito a: introduzione e scopo delle linee guida, riferimenti normativi, campo di applicazione, identificazione dei lavori ripetitivi e la valutazione rapida del rischio, stima dell’esposizione e la valutazione del rischio, sorveglianza sanitaria.
Per confrontare e consultare in maniera organica l’intera pubblicazione, questi i link di riferimento: linee guida 2009 e aggiornamento 2015.
Definizione patologie muscolo scheletriche lavoro correlate
Per quanto riguarda le patologie oggetto del documento, ricordiamo che: “Le patologie muscoloscheletriche lavoro-correlate degli arti superiori (Upper Limb Work related Muscoloskeletal Disorders nella letteratura internazionale e d’ora in avanti UL – WMSD) sono una famiglia di patologie per lo più includenti forme tendinee (tendiniti, peritendiniti e tenosinoviti alla mano, al polso e alla spalla, epicondiliti al gomito) e da intrappolamento nervoso (sindrome del tunnel carpale, sindrome del canale di Guyon).
Gli UL – WMSD sono in forte crescita in tutto il mondo industrializzato e rappresentano uno dei principali argomenti di interesse e di intervento nel campo della tutela della salute dei lavoratori”.
Tra i fattori lavorativi che possono causare tali patologie troviamo: movimenti ripetitivi, alta frequenza e velocità, uso di forza, posizioni incongrue, compressioni di strutture anatomiche, recupero insufficiente, vibrazioni, disergonomie degli strumenti, uso di guanti, esposizione a freddo, lavoro a cottimo, parcellizzazione lavoro, inesperienza lavorativa.
Lavoratori esposti
Da qui, una lista non esaustiva segnala i gruppi di lavoratori che possono esserne esposti:
- “addetti alle catene di montaggio, assemblaggio, cablaggio;
- addetti carico/scarico linea a ritmi prefissati;
- addetti al confezionamento;
- addetti alla cernita manuale;
- addetti a filatura-orditura nell’industria tessile;
- addetti alla macellazione e lavorazione carni;
- addetti a levigatura manuale;
- addetti alla preparazione e confezionamento cibi nell’industria alimentare e nella gdo;
- addetti alle cucine;
- addetti alle pulizie;
- addetti al taglio e cucito nell’industria di confezioni abiti;
- operatori a tastiere;
- musicisti;
- addetti alle casse;
- parrucchieri;
- imbianchini;
- muratori;
- addetti nell’industria calzaturiera e della pelletteria;
- addetti al lavoro di tappezzeria;
- addetti in via continuativa ad alcune lavorazioni agricole (potatura, raccolta e cernita, mungitura manuale, ecc.)”.
Info: Regione Lombardia linee guida patologie muscolo scheletriche
Leggi
I rischi nel settore pelletteria – Anfos