ROMA – Nanomateriali nel ciclo dei rifiuti. Pubblicata dal Ministero della Salute una sintesi del rapporto Ocse Nanomaterials in Waste Streams Current Knowledge on Risks and Impacts, rapporto che ha analizzato dati e conoscenze nella letteratura scientifica corrente in materia di trattamento di rifiuti contenenti nanomateriali.
Le conclusioni alle quali è giunto il rapporto indicano che “nonostante l’impiantistica per la gestione dei processi di trattamento mostri talora casi di contenimento o di espulsione dei nanomateriali dal ciclo dei rifiuti, esistono ancora molte aree da analizzare a causa dell’ampia gamma di nanomateriali esistenti, dell’eterogeneità degli impianti di trattamento dei rifiuti e delle incertezze sull’attuale composizione dei rifiuti stessi”.
I nanomateriali (da 1nm a 100nm) sono sempre più diffusi nell’industria e possono essere presenti in prodotti come filtri per i raggi solari, deodoranti, idrorepellenti, tessili antibatterici, batterie al litio, racchette da tennis. Al 2011 erano 1300 i prodotti con nanomateriali.
Poco conosciuti e quindi da indagare a fondo i rischi per la salute che potrebbero comportare. “Alcuni nanomateriali hanno impatto potenzialmente nocivo a causa di vari fattori tra cui la loro dimensione, la loro struttura e conformazione o altre caratteristiche distintive”.
Info: Ministero Salute, studio Ocse nanomateriali nel ciclo dei rifiuti