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“L’amianto è intorno a noi”: cosa fare?

REGGIO EMILIA – Immediatamente attivo il neonato CORA, Comitato Osservazione Rischio Amianto che propone per il 12 e il 19 febbraio due giorni di studio per sensibilizzare la cittadinanza su un problema troppo spesso ignorato.
L’amianto è intorno a noi: questo il titolo degli incontri, ed il concetto fondamentale con cui tutti noi, cittadini e lavoratori, dobbiamo fare i conti. Difficile fare una stima dell’amianto, ancora presente sul territorio nazionale, ma si parla di più di 20 milioni di tonnellate e soprattutto l’amianto è presente in una infinità di manufatti, nelle tubature, nelle coperture, nei pannelli fonoassorbenti di abitazioni e luoghi di lavoro.

Sono migliaia le vittime dell’amianto ammalate e decedute per mesotelioma, tumore polmonare o tumori alla faringe e alle vie aeree e i numeri sono destinati a crescere perché il periodo di latenza del mesotelioma, principale causa di morte per esposizione all’amianto, va dai 25 ai 40 anni. E’ tragico e inevitabile ma i medici si aspettano un picco di decessi fino al 2018. I casi conclamati che hanno portato a malattia e decesso dei lavoratori in questi anni sono quelli relativi a lavoratori esposti ad amianto fino agli anni ’80 e l’amianto è stato estratto e lavorato senza alcuna precauzione fino al 1992.
La situazione merita tutta l’attenzione, quindi da parte dei cittadini – e non solo per quanto riguarda quello che è successo nel passato, e di cui ora molti pagano le conseguenze – ma soprattutto per quanto concerne i danni che l’amianto ancora può causare per la salute di lavoratori e cittadini. L’amianto è intorno a noi e bisogna sapere bene come trattarlo, come bonificarlo o come conviverci.

Il Comitato, nato sulla spinta di persone che hanno vissuto la tragedia della morte di un familiare per questo motivo, ha l’obiettivo di tenere alta l’attenzione della società civile su questo problema, di fornire informazioni e arrivare a una decisone condivisa su come gestire la presenza dell’amianto per ridurne al minimo la pericolosità.

Nel primo incontro, previsto sabato 12 febbraio, un medico del lavoro, un avvocato, un dirigente Asl e un sindacalista avranno il compito di tracciare un quadro sanitario e normativo dell’esposizione all’amianto per i cittadini e lavoratori per arrivare a definire insieme quali siano le reali dimensioni del problema.
Il secondo incontro, “Verso una soluzione?”, avrà l’obiettivo di condividere dati, proposte e soluzioni possibili. In una prima parte si avranno contributi tecnici e nella seconda parte si tratterà del ruolo della cittadinanza attiva per contrastare un problema che da rischio prettamente lavorativo sfocia facilmente in problema sanitario sociale che coinvolge le famiglie delle vittime ed interi comuni.

Gli incontri si terranno il 12 e il 19 febbraio dalle 9 alle 13 in via martiri di Cervarolo 47 a Reggio Emilia.

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