Richiedi un preventivo gratuito

Sicurezza in volo, quanto conta la stanchezza dei piloti

LONDRA – Il sindacato dei piloti inglesi (Balpa) lancia l’allarme per il prolungamento delle ore di lavoro. La aviolinee britanniche sono tra le più sicure al mondo perché prevedono per regolamento che un pilota non possa pilotare l’aereo per più di due turni consecutivi di cinque ore e tre quarti. Ma ora l’Agenzia Europea per la Sicurezza del Volo, European Aviation Safety Agency (EASA), sta cercando di far adeguare la Gran Bretagna alle regole vigenti in tutta Europa che prevedono un innalzamento dell’orario in vigore dalle attuali 10 ore e un quarto a 13 ore e cinquantacinque minuti.
L’affaticamento del pilota è una causa documentata di pericolo per il volo. Più del 15% degli incidenti sono dovuti alla stanchezza del pilota e il rischio di incidente aumenta all’aumentare del tempo di volo sostenuto dal pilota, così come verificato da una ricerca inglese. Il sindacato lamenta che l’EASA sta cercando di far adottare nuove regole e di far decadere alti standard di sicurezza senza nessuna base scientifica cui fondarsi.
Anzi, è dimostrato anche da recenti fatti, come il disastro aereo di Colgan nel Buffalo, che la stanchezza del pilota è una causa importante degli incidenti ed è per questo motivo che il governo degli Stati Uniti sta riducendo gli orari di pilotaggio invece che allungarli.
Il sindacato ha quindi deciso di lanciare una campagna per fermare questo tentativo dell’Unione Europea che a loro avviso mette solo a rischio piloti e passeggeri.
La campagna prevede molte azioni che verranno condotte senza tregua nei prossimi diciotto mesi in cui l’UE prevede l’adozione dei nuovi standard.

Tra le azioni previste

  • la consegna all’EASA di un documento che critica punto per punto le 244 pagine del contratto che propongono;
  • la ricerca di consenso all’interno del governo inglese per indurre l’EASA a rivedere i termini del contratto;
  • attivazione di azioni congiunte con gli altri sindacati europei;
  • l’elaborazione di  ricerche scientifiche che attestino l’aumento del rischio che così si determina.

Ti potrebbe interessare

Contenuti sponsorizzati
    Condividi questo articolo