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La Convention 2017, Ambiente Lavoro 2018, intervista a Marilena Pavarelli

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ROMA – Ambiente Lavoro Convention. Chiusa l’edizione 2017 della due giorni di Modena sulla sicurezza sul lavoro, come di consueto abbiamo chiesto un bilancio dell’evento a Marilena Pavarelli, project manager. I numeri, le impressioni, le anticipazioni sul prossimo anno.

Ci riteniamo soddisfatti, questa nuova edizione di Ambiente Lavoro Convention ha avuto un risultato soddisfacente, una risposta di pubblico concreta. Ci siamo.

Due giorni di convention, i partecipanti dai numeri ufficiali diramati dopo l’evento sono stati 3.824.

Numeri che come anticipavo ci soddisfano e ci spingono a continuare. C’è stata un’ottima risposta di pubblico, che assume un valore maggiore se consideriamo che questa edizione della Convention si è svolta a ben cinque anni dall’ultima di Modena, 2012. Dopo cinque anni insomma un risultato tutt’altro che scontato, restiamo una manifestazione primaria e centrale.

Per questa edizione poi è stata portata avanti una scelta editoriale ben precisa, la volontà è stata quella di restringere il campo d’azione, concentrarci su un evento formativo che interessasse un pubblico selezionato, una platea più ristretta rispetto a quella di Ambiente Lavoro Fiera. Da qui il prezzo per l’ingresso, consono alla versione Convention, per un appuntamento formativo con temi e contenuti ben definiti.

I temi affrontati sono stati quelli annunciati, ci sono state novità?

Come anticipato ci siamo concentrati su grandi temi verticali, sul metalmeccanico, sull’agricoltura, temi scelti anche per rispetto della vocazione produttiva del territorio nel quale si svolge la Convention. Quindi l’industria 4.0, Reach e le sostanze chimiche, la sicurezza e la prevenzione dei rischi di genere, la sicurezza stradale, gli incidenti in itinere.

Queste sono state le direttive dell’evento, alle quali si è sommata nella due giorni una considerevole serie di altre tematiche, riguardanti la prevenzione e la sicurezza. L’auspicio è di essere riusciti a presentare un programma esaustivo, sia per quanto riguarda le esigenze degli utenti della Convention sia per quanto concerne la crescita ulteriore della consapevolezza, della prevenzione, della cultura della sicurezza.

Gli ultimi dati Inail riferiti al primo semestre 2017 hanno mostrato un incremento degli infortuni del’1,3% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente. Si tratta di un dato che va in controtendenza almeno rispetto al trend in calo degli anni recenti, un dato che anche se letto accanto alla risalita dell’occupazione dopo anni di crisi, ci deve spingere a proseguire nell’informazione, nella formazione, a insistere nel diffondere concetti e norme per la sicurezza negli ambienti di lavoro.

Ambiente Lavoro è nato a Modena nel 1990, più 25 anni fa, è una manifestazione che nelle sue due forme è cresciuta affiancando e promuovendo l’evoluzione della normativa di settore, osservandone le mutazioni, l’approdo ad un corpus organico e unico e quindi gli effetti reali sulla prevenzione nel mondo del lavoro.

Lo sforzo di questi primi 25 anni è stato indirizzato alla crescita della consapevolezza, alla maturazione, al sostenere l’intento di colmare la lacuna rappresentata da infortuni e malattie professionali. Siamo consapevoli che si tratti di una lacuna che potrebbe non colmarsi mai, ma quello è lo sforzo che perseguiamo ancora e che continueremo a perseguire anche nella prossima edizione.

Ci sono già le date, 17-19 ottobre 2018, e si torna a Bologna, nella veste di Fiera, Salone.

Torneremo a Bologna con una tre giorni che, a differenza della Convention, sarà aperta ad una platea più ampia. L’edizione 2018 di Bologna posso già annunciare che sarà molto particolare, intensa. Potrebbero esserci nei mesi che la precedono novità importati nella normativa, penso per esempio ai Dpi, ampi saranno gli argomenti sui quali dibattere, molti gli spazi espositivi e infine, in quel momento, ricorrerà il decennale dalla nascita del Testo Unico per la sicurezza sul lavoro.

Sarà un’occasione per trarre un primo bilancio, per osservare l’impatto del nostro primo riferimento a dieci anni dalla sua approvazione, l’evoluzione, il livello di compimento delle proprie possibilità, le esigenze future.

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