ROMA – Hannes. Inail e Istituto italiano di tecnologia (IIT) hanno presentato ieri in una conferenza stampa che si è tenuta a Roma una nuova mano protesica di derivazione robotica che permetterà ai pazienti il recupero del 90% delle funzionalità, migliori capacità e presa.
Hannes è stata sviluppata dal laboratorio Rehab Technologies nato nel 2013 dalla collaborazione dei due istituti e il nome è un omaggio al professor Hannes Schmidl che ha avviato il Centro Protesi di Vigorso di Budrio.
Si tratta di una protesi che sfrutta la contrazione del muscolo residuo dell’arto mancante, e lo fa attraverso un sistema di controllo mioelettrico basato su algoritmi di intelligenza artificiale. Un arto robotico che non necessita di interventi chirurgici. Una protesi che potrà essere quindi guidata dai pazienti semplicemente pensando i movimenti naturali.
Verrà applicata conformandosi alle esigenze di peso e qualità dei movimenti dei pazienti, per essere percepita dagli stessi come una parte di sé. Movimenti e posture che ricalcheranno quelli di un arto reale: dita a riposo, pollice indice in opposizione, spostare pesi fino a 15kg, oggetti sottili, polso che si piega in cinque posizioni.
Così il presidente Inail Massimo De Felice: “È la prima tappa di un progetto molto impegnativo. Questa è una giornata molto importante Si tratta, infatti, della prima tappa di un progetto di ricerca molto impegnativo, che si inserisce nel percorso di innovazione avviato oltre mezzo secolo fa al Centro Protesi di Vigorso di Budrio. Una “componente essenziale di questo percorso sono i pazienti sperimentatori come Marco Zambelli, che devono essere considerati a tutti gli effetti parte del progetto di ricerca”.
Il video Marco Zambelli presenta Hannes. Qui tutte le caratteristiche tecniche di Hannes.
Info: nuova mano protesica robotica Hannes