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Rientro al lavoro dopo il cancro, dati, politiche aziendali, indagine Eu-Osha

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BILBAO – 1,4 milioni di persone in età lavorativa ogni anno in Europa vengono colpite da tumore, 64% il tasso medio di ripresa del lavoro dopo diciotto mesi, le probabilità di disoccupazione e invalidità aumentano dell’1,4% e del 3%. A presentare questi dati Eu-Osha in occasione della “Settimana europea contro il cancro” che si tiene dal 25 al 31 maggio indetta dall’Associazione delle leghe europee contro il cancro.

Per sostenere gli intenti della settimana di sensibilizzazione Eu-Osha ha presentato i risultati del progetto Riabilitazione e ripresa del lavoro dopo il cancro – strumenti e pratiche attraverso il quale ha analizzato esigenze dei lavoratori e buone prassi aziendali per la riabilitazione della persona. Interventi multidisciplinari per il reinserimento del lavoratore colpito dal cancro.

Problemi fisici, psicologici, affiancati da percezione o reazione negativa di un ambiente lavorativo possono essere i primi ostacoli al rientro nella propria occupazione di una persona che ha superato la malattia. Eu-Osha ha studiato sette esempi di buone pratiche, in particolare il Working through cancer, gestito da Macmillan Cancer Support del Regno Unito, per evidenziare alcuni fattori chiave per la gestione corretta di un reinserimento. Sono:

  • comunicazione tempestiva tra le parti e attuazione immediata degli interventi pianificati;
  • programmi di ripresa già integrati nelle politiche aziendali;
  • incoraggiamento degli atteggiamenti positivi sul lavoro.

Questo supportato da legislazioni nazionali che rendano i programmi di sostegno obbligatori nelle aziende e che al contempo ne incentivino l’attuazione.

Info: Eu-Osha, indagine pratiche rientro al lavoro dopo il cancro

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