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Gdpr e imprese extra UE, consultazione pubblica su linee guida, Garante

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Il Garante per la protezione dei dati personali informa di aver avviato una consultazione pubblica sulle linee guida sull’applicazione dell’ambito territoriale del Gdpr. Ovvero sulle nuove linee guida riguardanti l’applicazione della normativa europea sulle imprese che hanno sede in altri continenti. Aspetti che rientrano nell’articolo 3 del Gdpr.

Il documento è stato approvato dal Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb) di cui fa parte anche il nostro Garante per la privacy, nella quarta riunione plenaria. Tra i quesiti trattati: le società non europee devono rispettare la normativa UE? Possono effettuare profilazione senza limitazioni? Un datore di lavoro extra Ue deve applicare il Gdpr?

La consultazione pubblica può essere raggiunta su questa pagina ora online sul sito delll’Edpb. Per i commenti dovrà essere utilizzato l’indirizzo e-mail EDPB@edpb.europa.eu

Scadenza il 18 gennaio 2019.

Newsletter dicembre 2018

La notizia è stata data dal Garante all’interno della newsletter  n.447 del 7 dicembre 2018 che ha affrontato anche altri due argomenti:

  1. “Violenza sessuale, Garante stop alla diffusione di troppi dettagli Vietata la pubblicazione di informazioni che, anche indirettamente, rendono identificabile la vittima.
  2. Lavoro, vanno protetti i dati degli iscritti ai sindacati”.

Nel primo punto, che interessa in particolare i media, il Garante ha trattato il divieto di diffondere nella notizia qualsiasi informazione che, anche indirettamente, possa portare all’identificazione di una vittima.

Il secondo, il divieto per il datore di lavoro di comunicare a un’organizzazione sindacale la nuova sigla alla quale ha aderito il lavoratore. In caso di revoca della affiliazione un datore di lavoro dovrà limitarsi a comunicare al destinatario della revoca esclusivamente la scelta del lavoratore. Senza aggiungere ulteriori dettagli.

Le informazioni sull’adesione sindacale rientrano nella categoria dei dati sensibili – ha osservato l’Autorità – ai quali la disciplina di protezione dei dati riconosce particolari forme di tutela. Il datore di lavoro può lecitamente trattarli in base alla legge per adempiere agli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro, ad esempio per effettuare il versamento delle quote di iscrizione ad associazioni o organizzazioni sindacali su delega e per conto del dipendente”.

Info: Garante Privacy newsletter n.447 del 7 dicembre 2018

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