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Edilizia, il mese di marzo si apre con un morto in Lombardia

MILANO – È solo il primo giorno del mese di marzo, eppure si conta già una persona che ha lasciato la vita sul posto di lavoro.

È accaduto in Lombardia, dove un operaio di 43 anni è morto nella primissima mattina del primo marzo, in un cantiere edile di San Donato Milanese, poco a sud del capoluogo lombardo. L’uomo è rimasto schiacciato da un muro che gli è caduto addosso ed è morto sul colpo: il 118 chiamato per il soccorso non ha potuto che constatarne il decesso. Così l’edilizia, ancora una volta, si conferma uno dei settori lavorativi più pericolosi, mentre la Lombardia rimarca un’incidenza di infortuni sempre troppo alta. Secondo i dati del rapporto Inail 2009 la Lombardia rimane, infatti – nonostante una lieve flessione degli infortuni tra il 2008 e il 2009 – una delle regioni in cui si registra il numero più alto di incidenti mortali, con 177 casi nel 2009, due in più rispetto al 2008.
Eppure di iniziative per sensibilizzare sui temi della sicurezza ce ne sono state molte in questi anni. Nel 2009 ci sono stati numerose attività di prevenzione che hanno coinvolto diversi attori. C’è stato ad esempio un progetto portato avanti dalla locale Inail con il Politecnico di Milano – Polo di Como con il quale si è realizzato il progetto ‘E-merging’ siglato nel 2007 con l’Api – Associazione Piccole e Medie Imprese di Lecco per supportarle nelle principali attività di gestione della sicurezza. C’è poi stato un progetto con la ‘Fondazione Politecnico di Milano’ insieme alla quale è stata svolta un’attività di promozione della sicurezza del lavoro ed in particolare relativamente alla realizzazione di efficaci dispositivi di protezione degli operatori dei settori più a rischio, come lavorazione del legno, metalmeccanica e carpenteria – e con il settore dell’edilizia, proprio quello colpito oggi da questa ennesima morte.
E proprio per questo settore sono state organizzate una serie di conferenze per la sicurezza nei cantieri – questo a seguito della sigla di protocolli di intesa territoriali –; appuntamenti tenuti da tecnici della Consulenza Tecnica per l’Edilizia della Direzione regionale dell’INAIL, del Cpt e della Asl in località poste il più vicino possibile ai cantieri, utilizzando sale comunali, camper e ogni altro luogo compatibile alle necessità che fosse vicino ai luoghi di lavoro. Alcune conferenze, inoltre, sono state tenute in lingua straniera, con l’ausilio di mediatori culturali, in quanto i lavori extracomunitari rappresentano una percentuale rilevante tra gli addetti all’edilizia. Nonostante tutto questo, che certamente non è poco, i lavoratori edili continuano ad infortunarsi ed anche a morire; come e per quali cause sia avvenuto l’incidente mortale di San Donato non è stato ancora verificato e ci saranno delle indagini. Quello che è certo è che qualche cosa nelle misure di sicurezza e nelle ‘buone prassi’ che dovrebbero essere messe in campo per garantire l’incolumità dei lavoratori, è mancato o non ha funzionato.

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