È stato approvato il 20 febbraio nella sede del Ministero del Lavoro il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022), piano nato dal Tavolo di confronto istituito nel 2018 presieduto dal Ministero del Lavoro che riunisce rappresentanti del settore agricolo, Terzo settore ed è supportato dall’Ilo.
Quattro gli assi di intervento, sviluppati i dieci azioni prioritarie. Gli assi sono prevenzione; vigilanza e contrasto; protezione e assistenza; reintegrazione socio-lavorativa. Le azioni in sintesi prevedono:
- sistema informativo che monitori i fabbisogni del lavoro agricolo;
- valorizzazione dei prodotti;
- rafforzamento del Rete del lavoro agricolo di qualità;
- pianificazione dei flussi di manodopera;
- interventi sugli alloggi;
- trasporti;
- campagne di comunicazione;
- vigilanza;
- protezione e assistenza per le vittime dello sfruttamento e del caporalato;
- reinserimento socio-lavorativo delle vittime.
872 mila gli occupati in agricoltura in Italia nel 2018, crescita del valore aggiunto ancora nel 2018 pari a 0,9%, ovvero il 2,1% del valore aggiunto nazionale. 59,3 miliardi il valore della produzione. Il sommerso nel 2017 è stato stimato del 16,9% sul valore aggiunto di settore, 12,3% il dato dell’economia generale, 24% e più alto il dato del commercio, 22,1% costruzioni. +10% l’aumento negli ultimi dieci anni dei lavoratori impiegati per meno di 50 giornate. 24,2% secondo Istat nel 2018 il tasso di lavoro irregolare nel comparto.
“Il termine caporalato fa riferimento al sistema illecito di intermediazione e sfruttamento del lavoro da parte di intermediari illegali (caporali) che arruolano la manodopera”.
Info: Ministero Lavoro, approvato piano nazionale contro il caporalato