LA SPEZIA – Dietro la mostra fotografica “Donne tra antichi mestieri e nuovi rischi”, inaugurata sabato scorso al Palazzo Comunale di S. Stefano Magra, in provincia di La Spezia, c’è l’impegno di molte istituzioni, attori sociali e anche di rappresentanze del mondo associativo. Un gruppo molto ampio di soggetti che si sono ritrovi nel comune convincimento che sia necessario promuovere la sicurezza sul lavoro guardano a questo argomento in un’ottica di genere. A lavorare a questa mostra fotografica, che rimarrà aperta fino al 15 marzo, sono stati infatti l’Inail territoriale insieme alle istituzioni locali (Comune, Provincia, e Prefettura), con la collaborazione del mondo associativo ed in particolare della locale sezione di Fidapa – Federazione italiana donne arti, professioni e mestieri e affari, di Donne Europee Federcasalinghe e dell’associazione culturale l’Aquilone.
Questa esposizione riutilizza il materiale fotografico che era stato esposto presso il Palazzo della Provincia nel corso del 2010, e che ora questi soggetti hanno deciso, al fine di divulgare quanto più possibile il messaggio, di rendere itinerante attraverso la provincia ligure.
L’obiettivo è appunto quello di incrementare attenzione, sensibilità e informazione su tutto quello che concerne la sicurezza sul lavoro partendo dalla necessaria prevenzione fino a tutte quelle azioni – su cui l’Inail si impegna particolarmente – volte al reinserimento sociale e lavorativo di coloro che hanno subito un infortunio sul lavoro o che sono stati colpiti da una malattia professionale. Tutte azioni che possono avere un valido aiuto da una memoria collettiva condivisa; ed è proprio su questo fronte che la mostra fotografica vuole dare il suo contributo, come ha avuto modo di sottolineare all’inaugurazione della mostra il locale dirigente dell’Inail Carmelo Faliti.
“Bisogna favorire – ha detto – una maggiore consapevolezza sull’importanza che hanno le donne sul lavoro e nel contesto sociale. Ed è una cosa che ora si può fare grazie anche al Testo Unico 81/08 che supera, una volta per tutte, il concetto del lavoratore inteso come soggetto neutro declinandolo invece in ottica di genere. Ma la nuova legge sulla sicurezza sul lavoro va anche oltre e pone attenzione ad altri elementi che negli specifici contesti possono incidere sulla valutazione del rischio, come ad esempio l’età o anche la nazionalità”.
Per le donne questo discorso vale in particolare per quello che concerne le malattie professionali poiché ormai ci sono studi che dimostrano come, per alcune malattie, ci sia una predisposizione differente tra uomini e donne. Stando ai dati portati dall’Inail e riferiti alla provincia di La Spezia le donne nella provincia rappresentano quasi il 40 per cento dei lavoratori e gli infortuni a cui queste sono soggette rappresenta circa il 30 per cento del totale, con una distribuzione per settori che è però differente da quelle degli uomini. A prevalere non sono infatti l’edilizia, l’industria e l’agricoltura ma i servizi alle imprese, il settore recettivo e turistico, il commercio e la sanità.