AVELLINO –Denunciate 5 persone e sottoposte a sospensione amministrativa delle attività in tre impianti nel polo conciario di Solofra, un distretto specializzato nella concia di ovicaprine dove si realizza il 10% della produzione totale destinata calzature, pelletteria e abbigliamento.
I carabinieri della Stazione di Solofora e gli ispettori del lavoro della Direzione Provinciale di Avellino hanno dato il via ad una serie di ispezioni con lo scopo di accertare eventuali violazioni alla normativa ambientale e per la sicurezza sul lavoro.
I controlli, durati diversi giorni a causa della necessità di analizzare i dati forniti dai singoli imprenditori e quelli depositati presso gli organi competenti, hanno così messo in luce le irregolarità.
Il primo caso riguarda una donna di 45 anni, proprietaria di una aziende conciaria, e sua sorella, entrambe deferite in stato di libertà alla procura della repubblica di Avellino. Vari i reati imputati alle due donne, da quello di falsità in registri e notificazioni, per aver falsamente attestato di aver formato e informato i lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro; a quello di violazioni alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro: non aver mai fornito ai lavoratori un documento di valutazione dei rischi, non aver mai consegnato i dispositivi di protezione individuale e non aver mai nominato un medico del lavoro.
Ultima ma non meno significativa la violazione della normativa ambientale, causa lo scarico di acque reflue industriali mediante immissione nella rete fognaria pubblica e svolgimento dell’attività senza prescritta autorizzazione all’immissione di fumi nell’atmosfera.
La ditta, non presentando nessun certificato di agibilità né parere sanitario, è stata così sottoposta a sospensione amministrativa.
Il secondo caso riguarda una ditta conciaria di un uomo di 65 anni. L’imprenditore aveva omesso di sottoporre i propri lavoratori alla prescritta visita medica preventiva. I militari hanno proceduto al suo deferimento in stato di libertà per violazioni alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. In questo caso non è stato adottato nessun provvedimento nei confronti dell’impianto conciario.
Altro caso quello di una ditta individuale di rasatura pelli. Il proprietario della ditta, un 34enne solofrano, si era abusivamente allacciato alla rete idrica pubblica, senza nessun contatore, utilizzando l’acqua per lo svolgimento delle attività produttive. Sono così scattate sia la denuncia penale in stato di libertà, sia il provvedimento di sospensione amministrativo dell’azienda per la mancanza di agibilità.
L’ultimo caso riguarda un’altra azienda conciaria, la quale non si era attenuta al provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale emesso dalla Direzione Provinciale del lavoro in data 12 gennaio 2011, a seguito di un precedente controllo in cui era stata scoperta la presenza elevata di lavoratori in nero.
Operazione dei carabinieri nelle industrie conciarie di Avellino
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