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Lavoratori stranieri, la lingua italiana è il primo passo per la sicurezza

MODENA –Rischiano di più e non si preoccupano molto delle malattie professionali, eppure ritengono che formazione ed informazione siano necessari per poter lavorare bene. Dentro a questa contraddizione scorre la vita lavorativa degli immigrati che lavorano nel nostro paese.
Di questi tema si è parlato in questi giorni nell’ambito della Settimana d’azione contro il razzismo, tra il 14 e il 21 marzo, promossa dall’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che opera nell’ambito del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio. Al progetto aderisce la Filca-Cisl, il sindacato dei lavoratori edili, che ha previsto in questa occasione iniziative a Modena, Roma, La Spezia, in Basilicata e Lombardia.
Proprio a Modena, il 15 marzo scorso, si sono presentati e discussi alcuni dei dati relativi agli stranieri e si sono presentate alcune iniziative volte a migliorare le loro condizioni di sicurezza sul lavoro. I dati sono quelli, risalenti a due anni fa, di una ricerca svolta su 250 addetti (140 stranieri e 110 italiani) nelle province di Bologna e Modena.
I risultati hanno evidenziato come spesso gli  immigrati che lavorano nel settore edile – che in provincia di Modena sono oggi circa 6.500 –  non sempre si rendano conto dei rischi che corrono. Secondo la Cisl per loro sarebbe fondamentale poter comprendere correttamente la lingua italiana: una conoscenza non adeguata metterebbe a rischio la loro sicurezza. Per cercare di risolvere il problema, alla Scuola Edile di Modena si stanno svolgendo da qualche anno dei corsi di lingua italiana destinati agli immigrati che stanno riscuotendo successo e soprattutto risultati. Gli allievi, infatti, sono riusciti ad imparare perfettamente circa il 90 per cento dei termini linguistici presentati, circa 850, compresi tempi verbali coniugati al presente indicativo.

Le iniziative rivolte ai lavoratori stranieri sono sempre molte: già negli anni passati, infatti, l’Inail ha promosso delle campagne di informazione tra gli stranieri, attraverso opuscoli informativi in otto lingue contenenti informazioni di base sulla sicurezza e progetti come “Lavorare sicuri” volto a illustrare i principali punti sulla sicurezza sul lavoro. Secondo i dati Inail 2008, in Italia sono state 30.796 le lavoratrici straniere infortunate e 112.845 gli uomini.

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